NEWS | SACRU

La leadership femminile: valore e ricchezza per una società migliore

13 marzo 2023

La leadership femminile: valore e ricchezza per una società migliore

Condividi su:

“Questo libro parla di donne, dei loro talenti, delle loro capacità e competenze e delle disuguaglianze, violenze e pregiudizi che ancora caratterizzano il mondo femminile. Le questioni legate al mondo femminile mi stanno particolarmente a cuore. In molti miei interventi ho fatto riferimento a esse sottolineando quanto ancora resta da fare per la piena valorizzazione delle donne”, così scrive Papa Francesco nella prefazione al volume “More Women’s Leadership for a Better World” (ed. Vita e Pensiero), contenente la ricerca che è stata presentata venerdì 10 marzo presso la Santa Sede, promossa da Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e Strategic Alliance of Catholic Research Universities (SACRU) di cui l’Università Cattolica è capofila.

L’evento è stato introdotto dal Professor Pier Sandro Cocconcelli, Pro-rettore Vicario dell’Università Cattolica e Segretario Generale di SACRU, al quale è seguita la presentazione della ricerca a cura della Presidente della Fondazione Anna Maria Tarantola.

 

«Sono molto lieto di dare il via a questo evento- ha detto il professor Pier Sandro Cocconcelli -, occasione per presentare il libro che riassume i risultati di un significativo lavoro di ricerca, coordinato dalla Presidente Tarantola, che desidero ringraziare vivamente, libro  che è stato onorato di ricevere la Prefazione del Santo Padre, Papa Francesco. SACRU, una alleanza strategica di otto università di cinque differenti continenti, è nata con l’obiettivo di promuovere la ricerca e la formazione universitaria  tra le otto università partners e per promuovere studi con significativi impatti sulla società. Sono certo che questo volume sulla leadership femminile fornisca un ottimo esempio del raggiungimento di questi obiettivi. In primo luogo, è una dimostrazione della capacità di un network universitario internazionale di non collaborare tra partner ma anche di sviluppare partnership con stakeholder esterni su temi sensibili, grazie alla sua forte identità e naturale propensione all'approccio multidisciplinare e all'apertura al dialogo. In secondo luogo, questa iniziativa di studio si allinea ai numerosi appelli di Papa Francesco per dare alle donne un'equa dignità nella società e nella stessa Chiesa».

 

«La nostra ricerca - ha detto Anna Maria Tarantola - mira a proporre soluzioni concrete per emancipare le donne in tutti i contesti e settori della società e per mettere a frutto le loro capacità, abilità e talenti. La realtà odierna, caratterizzata da conflitti, come la terribile guerra in Ucraina, dove le donne sono sottorappresentate ai tavoli delle crisi negoziali, sanitarie, climatiche e sociali, e da un'intensa e imprevedibile evoluzione digitale, richiede nuove figure di leadership con una prospettiva di lungo periodo visione e una speciale sensibilità per la diversità, l'inclusione e la sostenibilità. Leader che devono essere ispirati dalla competizione cooperativa. Queste sono caratteristiche che hanno le donne. Il loro maggiore coinvolgimento nelle posizioni di vertice e la loro voce possono facilitare il raggiungimento del necessario nuovo modello di sviluppo e del nuovo mondo equo, inclusivo e pienamente sostenibile proposto da Papa Francesco».

 

Ed è su quanto fatto e soprattutto su quanto resta ancora da fare che si sono concentrati tutti gli interventi, particolarmente nelle due tavole rotonde che hanno animato l’incontro: la prima, dal titolo “Topicality of the presence of women in top positions”, moderata dalla giornalista Tonia Cartolano, in dialogo con i coautori della ricerca.

La seconda, dal titolo “Women’s contributions to te solutions of the challenges of the new world”, moderata dalla giornalista Deborah Castellano Lubov che ha dialogato con Antonella Sciarrone Alibrandi, Sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Elisabetta Olivieri, Presidente di Autostrade per l’Italia, Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario, e Elena Beccalli, Presidente dell’Associazione Europea per il Diritto Bancario e Finanziario e Preside della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica.

Le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Presidente di SACRU Zlatko Skrbis.

Sabato 11 marzo i partecipanti ai lavori sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Francesco

Scarica l'e-book qui 

 

“More Women’s Leadership”: le azioni da intraprendere

Sono 11 i punti di sintesi, evidenziati dalla ricerca e contenuti nelle Conclusioni del volume, che riassumono le principali idee e iniziative da porre in atto affinché il perseguimento della vera parità di genere non sia solo un’esigenza teorica di giustizia ed equità, ma diventi un’azione intelligente, concreta e produttiva:

1. Riconoscere pari diritti e dignità a donne e uomini, consentire una maggiore partecipazione delle ragazze all’istruzione e facilitarne l’accesso in tutti i Paesi e in tutte le aree del mondo;

2. Incoraggiare politiche legislative economiche e finanziarie che prevedano l’introduzione di meccanismi che favoriscono la presenza di donne leader sia nel mondo politico sia in quello del lavoro e nella società in generale. In Italia è stata emanata la legge Golfo-Mosca che ha introdotto le quote di genere; essa ha avuto effetti positivi, ma è stato necessario rinnovarne l’efficacia perché la prospettiva della sua scadenza stava provocando un arretramento della presenza femminile nei consigli di amministrazione;

3. Promuovere politiche legislative che tutelino le donne nel lavoro domestico e, allo stesso tempo, adottare politiche che stimolino un’equa condivisione dei lavori di accudimento tra donne e uomini e che per- mettano quindi un ragionevole e reale equilibrio tra vita familiare e vita lavorativa per entrambi i generi. Questa ridistribuzione del lavoro domestico è assolutamente necessaria per consentire alle donne pari opportunità di presenza e di crescita nel mondo del lavoro;

4. Garantire una concorrenza leale tra uomini e donne attraverso l’adozione di politiche di genere nelle aziende, impiegando metodi pienamente equilibrati di assunzione, valutazione e assegnazione di ruoli sia per gli uomini sia per le donne;

5. Introdurre valutazioni d’impatto sulla situazione femminile in tutte le iniziative sul piano legislativo e governativo;

6. Attivare progetti di formazione ad hoc per donne adulte, affinché acquisiscano consapevolezza delle loro potenzialità intrinseche e del valore aggiunto di pensiero e lungimiranza che esse potrebbero appor- tare nelle varie sedi operando in un contesto di uguaglianza nella diversità;

7. Attivare una solida cooperazione internazionale tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo allo scopo di diffondere le migliori pratiche per il raggiungimento dell’equilibrio di genere, non per esportarle in modo brutale, ma per usarle come punti di riferimento da adattare intelligentemente alle diverse situazioni, individuando le modalità più consone e le diverse condizioni economiche, sociali e culturali;

8. Investire nella scuola, nell’università, nella ricerca e nella cultura proponendo modelli femminili positivi. Le università devono “istituzionalizzare” l’attenzione alla cultura di genere;

9. Garantire una rappresentazione femminile equa e corretta nei media, sia in termini di quantità sia di qualità: più donne capaci e impegna- te, buone professioniste e meno donne oggetto. Ci sono molte figure femminili brillanti, come la pandemia ha purtroppo drammaticamente evidenziato;

10. Aiutare le ragazze e le donne a crescere nella consapevolezza di essere uguali agli uomini, di avere talento e potenzialità, di poter aspirare a ruoli di grande responsabilità pur mantenendo le proprie caratteristiche femminili, oggi più che mai necessarie per affrontare la complessità dei difficili momenti che stiamo vivendo;

11. Lanciare un grande movimento culturale che coinvolga tutti gli attori della società: la politica, le istituzioni, le imprese, la società civile, i centri di formazione e di ricerca e il mondo della comunicazione, al fine di modificare gli stereotipi che ancora persistono nei confronti delle donne e degli uomini. Gli stereotipi nei confronti delle donne sono ben noti.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

Condividi su:

Newsletter

Scegli che cosa ti interessa
e resta aggiornato

Iscriviti