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La mirabolante storia di Vivienne Westwood

20 novembre 2023

La mirabolante storia di Vivienne Westwood

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Un viaggio affascinante, quello che ha accompagnato gli studenti del Master in International Management M-MINT, quarto e ultimo anno di corso del programma Double Degree in International management: destinazione il mondo dell’alta moda e dell’innovazione, che ben si integrano nella casa di Vivienne Westwood. Cesare Maspero, controlling manager dell’azienda, è intervenuto, con una lezione che è stata soprattutto racconto dell’incredibile storia della stilista londinese partita dal famoso negozietto in 430 Kings Road a Chelsea, aperto nel 1971 da una giovane Westwood e dall’allora compagno Malcolm McLaren, manager del Sex Pistols, e arrivata alla multinazionale da più di 100 milioni di euro annui di fatturato nel 2022, in crescita a doppia cifra. 

«Grazie a Cesare Maspero, abbiamo imparato come si possa far evolvere un brand locale fino a farlo diventare globale: una sfida importante e piena di insidie, soprattutto quando si è attivisti convinti come la signora Westwood» ha detto la professoressa Laura Zoni, Direttore del Master M-MINT agli studenti del quarto anno di corso della Doppia Laurea in International Management. «Il brand Westwood già da tempi non sospetti identifica gli ideali e i valori che da sempre hanno accompagnato la vita della stilista: la difesa dei diritti civili e delle minoranze, ma anche la salvaguardia del pianeta, puntando a quella sostenibilità tanto attuale oggi, su cui il brand punta da sempre, anche pregiudicando in parte i risultati economici».  

Dopo l’introduzione di Zoni, Maria Carmela Ostillio, docente del corso International Branding e Cesare Maspero hanno raccontato agli studenti questo straordinario percorso : «L’evoluzione del brand, divenuto globale, è avvenuta a partire dal 1985 grazie al fondamentale apporto del socio italiano della stilista, Carlo D’Amario» ha spiegato Maspero, che si è poi concentrato sul cambiamento del modello di business  da un articolato sistema di licenze, alla produzione diretta dei capi di abbigliamento: fu una “buona” scelta, come dimostra il confronto costi/benefici dei due modelli e i risultati ottenuti dall’azienda in termini di redditività del gruppo e di crescita. Poi è arrivato il periodo COVID e «la poderosa crescita dovuta al potenziamento del canale e-commerce, sul quale l’azienda ha fortemente investito».  

Innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità ambientale, sociale ed economica: con talento e sensibilità possono convivere e prosperare.

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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