Gerardo Bianco, figura di primo piano della politica italiana a cavallo tra gli anni Settanta e il Duemila, è morto a Roma, città dove risiedeva, il 1° dicembre a 91 anni.
Aveva iniziato il suo percorso professionale come docente universitario di Storia della lingua e letteratura latina presso l’Università di Parma, prima di dedicarsi all’attività politica, la cui passione gli era nata frequentando attivamente la FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana). L’essere “professore” e intellettuale è stato il marchio che l’ha accompagnato per tutta la sua esistenza.
Storico esponente della Democrazia Cristiana, nove volte deputato (tra il 1968 e il 2008), eurodeputato dal 1994 al 1999, ministro della Pubblica Istruzione tra il 1990 e il 1991 nel governo Andreotti VI, proveniva da Guardia Lombardi in provincia di Avellino, come il suo amico e sodale di partito Ciriaco De Mita, mancato circa sei mesi fa.
Con De Mita, oltre alle esperienze partitiche e di governo, aveva condiviso gli anni della formazione, avendo vinto (come De Mita) una borsa di studio per l’ammissione al Collegio Augustinianum dell’Università Cattolica dove si era laureato in Lettere nel 1952.