«L’impostazione che ha dato alla Facoltà» ha ricordato l’attuale preside Pier Sandro Cocconcelli «resta ancora oggi il nostro punto di riferimento. Ha introdotto una didattica innovativa, ispirata ai modelli internazionali, e una visione transdisciplinare che ha saputo unire agraria, economia e diritto. La sua capacità di trasferire la ricerca nella pratica ha profondamente rinnovato il settore dell’allevamento delle bovine da latte, dando vita a una vera scuola di nutrizione animale».
Durante la giornata, coordinata dal professor Antonio Gallo, numerosi colleghi e studenti hanno ripercorso la sua eredità scientifica e umana. Giuseppe Bertoni, professore emerito e presidente della Fondazione Invernizzi, ha ricordato «la sua capacità di coniugare ricerca di frontiera e responsabilità etica, mantenendo sempre uno sguardo attento al benessere dell’uomo e degli animali». Lea Pallaroni, oggi general manager di Assalzoo e già sua studentessa, ha parlato di lui come di «un docente capace di costruire relazioni solide e durature, che sapeva parlare ma soprattutto ascoltare. Piva era Il Professore».
La giornata si è articolata in quattro sessioni tematiche che hanno ripreso le principali aree di ricerca cui Piva aveva dedicato la sua carriera: Ruminanti, con un approfondimento sulle nuove frontiere della nutrizione animale; Micotossine, campo in cui fu tra i primi a porre il tema dei contaminanti alimentari; Impatto ambientale degli allevamenti, argomento su cui iniziò a lavorare quando ancora non era al centro del dibattito scientifico; e infine Biotecnologie in agricoltura, ambito nel quale seppe intuire le potenzialità di applicazione anche per la salute umana.
Un’eredità scientifica e morale che continua a ispirare la comunità accademica. Come ha concluso Gallo, «ricordare il professor Piva significa guardare avanti, con lo stesso spirito di ricerca, onestà e impegno che ha sempre contraddistinto la sua vita e il suo lavoro».