Nelle loro proposte c’è tutto ciò che serve all’Unione Europea per entrare nel futuro. Le idee degli studenti della facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica per rafforzare la democrazia europea sono state presentate sulla piattaforma della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Contengono la richiesta di più poteri all’Europarlamento, di soluzioni per rendere l’Unione vicina a noi e la nostre comunità e non restare un insieme di istituzioni lontane e inefficaci, di elezioni europee non ripiegate su dinamiche nazionali.
COS'E' LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA
Il frutto del loro lavoro è stato raccolto all’interno di “Come rafforzare la democrazia europea? Le proposte degli studenti e della società civile”, il progetto presentato dal Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Cattolica e premiato nell’ambito del bando di concorso nazionale “University 4 EU – Il tuo futuro, la nostra Europa”, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dal Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università italiane.
Le proposte sono state presentate martedì 8 marzo durante il seminario conclusivo del progetto: ad ascoltarli e a discutere con loro, oltre ai coordinatori del progetto Antonio Campati e Luca Lionello, c’erano il responsabile della Rappresentanza regionale della Commissione Europea Massimo Guadina, la vicepresidente del Movimento Federalista Europeo Luisa Trumellini, la rappresentante dell’Associazione Europea degli Insegnanti Anna Costa e il docente di Diritto dell’Unione Europea dell’Ateneo Andrea Santini.
Alcune delle otto idee elaborate nel corso dei focus group chiedono l’istituzione di sportelli europei per informare i cittadini su opportunità di lavoro o formazione finanziate dall’Ue, rendere pan-europea la giornata dell’Europa del 9 maggio, creare uno strumento digitale per servizi online legati all’Unione Europea. «Molte di queste proposte sono realistiche e opportune -ha sottolineato Gaudina-, alcune esistono già ma il fatto che le abbiate proposte dimostra che non siamo stati in grado di comunicarle. Il messaggio europeo è complesso, quando pensiamo all’Europea pensiamo contemporaneamente alla severità sui diritti o sui conti ma anche al programma Erasmus o alle sfide per il clima. Ci siamo sempre concentrati sui contenuti ma se non riusciamo a dare afflati emotivi è difficile che essi colpiscano».
Altre proposte sarebbero più impegnative per gli attuali equilibri istituzionali dell’Unione: dall’adozione di elezioni europee che utilizzino una legge elettorale unica e liste elettorali transnazionali all’attribuzione di maggiore centralità all’europarlamento nei processi legislativi e decisionali dell’Ue, fino a prevedere meccanismi e sanzioni più severi per far rispettare lo Stato di diritto all’interno dei Paesi membri. Insomma, idee che farebbero fare un passo in avanti verso gli Stati Uniti d’Europa ma che in alcuni casi, come per le liste transnazionali, sono già state bocciate in passato dallo stesso Parlamento Europeo.
«Monnet diceva che l’Europa si costruisce con le crisi – ha commentato Santini-. Fino a qualche anno fa dubitavo di questa frase ma la risposta dell’Unione alla pandemia con il Recovery Fund dimostra che davanti a crisi esistenziali l’Unione può ritrovare slancio. Si pensi che oggi la crisi in Ucraina ha permesso di tornare a parlare seriamente di Difesa Comune, un tabù per l’Europa affossato già negli anni 50 dalla Francia».
Hanno partecipato ai focus group gli studenti Salvatore Luca, Francesco Morici, Chiara Calzolari, Camilla Rannisi, Sara Tomasini, Margherita Ronzoni, Andrea Montanari, Elena Moja, Saverio Gileno, Lavinia Ferri, Leonardo Cherici, Joey Caravati, Rebecca Prudenziati, Gaia Di Paola