«Credo che oggi, per crescere professionalmente, non si possa pensare a una carriera verticale in un unico settore o in un’unica azienda», continua Moroni, rispondendo alle numerose domande degli studenti interessati a conoscere da vicino come si svolge il lavoro di chi quotidianamente ha il compito di occuparsi della gestione finanziaria di un’azienda. «Per questo motivo avere la possibilità di cambiare e di allargare la propria esperienza a vari ambiti o anche abbracciare diverse responsabilità accresce sicuramente la professionalità, in particolare per un ruolo come quello del Cfo».
Lo sa bene Luca Moroni con alle spalle un interessante percorso professionale costruito negli anni proprio grazie alle tante esperienze lavorative fatte sia in Italia sia all’estero, subito dopo la laurea in Economia e Commercio, conseguita nelle aule della Cattolica sotto la guida del professor Claudio Devecchi. «Mi sono laureato nel ’92 con una tesi sul controllo di gestione manageriale nelle imprese di ristorazione. Ho un ricordo molto bello della mia Università a cui mi sento legato perché mi fa pensare agli anni entusiasmanti della mia vita trascorsi in un Ateneo che ho sempre ritenuto tra i più belli che abbiamo a Milano, se non in Italia. Un periodo positivo reso tale anche dal poter studiare con professori di altissimo livello, quali erano i docenti di quella che in quegli anni si chiamava Facoltà di Economia e Commercio».
Infatti, continua Moroni, «considero la scelta di essermi iscritto all’Università Cattolica molto indovinata e coerente con quello che avrei voluto fare nella mia vita professionale. I percorsi di studio sono stati sin dall’inizio in linea con le mie inclinazioni: studiando economia aziendale, con indirizzo in gestione e amministrazione delle imprese, ho potuto intraprendere un percorso in questo campo e fare quello che ancora adesso sto facendo».
Finita l’Università, Luca Moroni ha iniziato subito a lavorare come revisore dei conti. Dopo un periodo in una società di revisione, la sua carriera è continuata in Nestlé, per poi trasferirsi all’estero. «Sono andato via da Milano, la mia città di origine, e per oltre vent’anni ho lavorato fuori dall’Italia. Per molto tempo sono stato in un’azienda di elettrodomestici, la Merloni, diventata prima Indesit, poi Whirpool. Al termine di questa avventura professionale, mi sono trasferito a Bologna per assumere l’incarico di Cfo di Saeco, azienda specializzata nella produzione di macchine da caffè, in seguito entrata a far parte della famiglia Philips. Proprio nel capoluogo emiliano si sono aperte le porte per entrare nel mondo energy. Nel Gruppo Hera, dove sono rimasto per dodici anni, ho rivestito la funzione di Chief financial officer, la stessa che da circa un anno e mezzo ricopro in A2A».
Un ricco bagaglio di esperienze che rappresenta un ottimo biglietto da visita per chi sia interessato a questo tipo di professione. «Pensando al futuro e a un contesto che diventa sempre più complesso e articolato, lavorare in diverse aziende e in diversi settori è un plus per poter ricoprire questa carica nel miglior modo possibile», osserva Moroni, sollecitato dagli studenti incuriositi di sapere in che modo affrontare le sfide del mondo lavorativo. «Le competenze devono essere inevitabilmente ampie e non limitarsi al campo dell’amministrazione, della finanza, del controllo di gestione». Per esempio, «va approfondito tutto il mondo della digitalizzazione che sta acquisendo un ruolo rilevante per la gestione finanziaria di un’azienda». Come pure vanno considerati fondamentali i temi legati alla sostenibilità. «È di questo periodo l’introduzione a livello comunitario di una nuova normativa, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che prevede di fare per il bilancio finanziario anche una reportistica che racconti in maniera dettagliata gli aspetti sostenibili di un’impresa. Il che la dice lunga su quanto il Cfo sia chiamato ad avere skill più specifiche rispetto a quelle che magari fino a qualche decennio fa non erano ritenute così necessarie e indispensabili».