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Ministro Schillaci: "Qualsiasi politica di sviluppo deve partire dai giovani"

15 gennaio 2024

Ministro Schillaci: "Qualsiasi politica di sviluppo deve partire dai giovani"

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Buon pomeriggio,

rivolgo il mio saluto al Magnifico Rettore, Professor Franco Anelli, che ringrazio per l’invito a intervenire.

Saluto il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Prof. Antonio Gasbarrini, l’Eminentissimo Cardinale Pierbattista Pizzaballa, la Prof.ssa Stefania Boccia, il Prof. Antonio Lanzone.

Saluto il Senato Accademico, il corpo docente, i ricercatori e il personale tecnico-amministrativo di questa università. Le autorità civili, ecclesiastiche, militari e tutti i gentili invitati.

Rivolgo, infine, un caloroso saluto a voi, cari studenti e specializzandi, che oggi avviate un percorso di crescita personale e di competenze e domani sarete le leve della nostra sanità.

Sono profondamente convinto che qualsiasi politica di sviluppo debba partire dai giovani e ritengo di massima importanza l’impegno che si raccoglie intorno all’obiettivo di mettere a disposizione un’offerta formativa di qualità e adeguata ai bisogni di una società attraversata da cambiamenti sempre più veloci.

Per il sistema universitario, che ha un ruolo preminente nell’investimento che facciamo sui nostri giovani, questo impegno rappresenta una sfida sempre più complessa, nella quale è cruciale saper cogliere le opportunità offerte dall’innovazione in ogni campo del sapere, per accrescere le competenze e le capacità che potremo mettere al servizio dei cittadini, attraverso un’assistenza migliore e sempre più evoluta.

Gli scenari che abbiamo di fronte sono impegnativi: dobbiamo costruire una risposta alla domanda di salute di una popolazione che invecchia e per la quale sono sempre più determinanti la prevenzione e la ricerca. Dobbiamo costruire una sanità più equa.

Il contributo del sistema universitario per il raggiungimento di questi obiettivi è fondamentale. Per questo l’inaugurazione di un anno accademico è un momento di particolare importanza non solo per la comunità accademica, ma anche per il tessuto sociale di riferimento.

Ciò è tanto più vero nel caso dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che anche grazie alla sinergia con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, e quindi allo strettissimo rapporto fra didattica, ricerca e assistenza, costituisce un’eccellenza largamente riconosciuta, anche a livello internazionale.

Ma è fondamentale ricordare come tale eccellenza sia saldamente ancorata al sistema di valori che vi guida, secondo i principi dell’inclusione e di un’attenzione, mai stanca, rivolta ai bisogni della società e in particolare alle situazioni di maggiore fragilità.


Mi fa piacere ricordare che proprio quest’anno ricorrono i 60 anni dall’apertura del Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Ma non c’è solo la storia: oggi questo straordinario laboratorio formativo, continua a registrare dati in crescita, con un ruolo di primo piano nella formazione di personale sanitario.

Penso ai quasi 6mila iscritti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno accademico 2023-2024. A partire da quest’anno usciranno da qui 700 nuovi medici l’anno, rispetto ai 200 l’anno di 5 anni fa, cui si aggiungono gli specializzandi - oggi oltre duemila - e altri professionisti sanitari, soprattutto infermieri.

Quello che fornite è un contributo prezioso, in un momento segnato da una criticità importante per la carenza di medici e di infermieri. Scontiamo anni di definanziamento della sanità e di vincoli assunzionali che hanno determinato diverse difficoltà. Per affrontarle stiamo facendo un grande lavoro che richiede i giusti tempi. Soluzioni immediate non esistono.

I posti disponibili per l’ammissione alla facoltà di Medicina sono passati dai 16.354 dello scorso anno ai 18.133 del 2023-2024. Nei prossimi 7 anni si stima un incremento di 30 mila posti, che però non sarà un aumento indiscriminato: dobbiamo basarci sul fabbisogno di medici e sulla capacità del nostro sistema di assicurare una formazione di qualità.

Sono aumentate le borse di studio di specializzazione. Ma registriamo carenza di aspiranti, soprattutto per alcune aree come la medicina d’urgenza, la rianimazione, le scienze infermieristiche. A queste specializzazioni “orfane”, sempre più disertate, dobbiamo prestare particolare attenzione.

Siamo impegnati a valorizzare la professione degli operatori sanitari. Oggi la salute dei cittadini è al centro dell’agenda politica e con le misure varate in poco più di un anno abbiamo voluto dare primi importanti segnali - cui ne seguiranno altri - per incentivare i giovani a lavorare in Italia che vanta un servizio sanitario d’eccellenza.

Abbiamo portato il Fondo sanitario nazionale a un livello mai raggiunto prima. Sono risorse che serviranno a rafforzare i servizi e a pagare meglio gli operatori sanitari, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa. A questo proposito, voglio ricordare il contributo fornito dalla sanità privata no profit, che è a tutti gli effetti parte integrante del Servizio Sanitario Nazionale e che con grande agilità organizzativa mette le proprie competenze al servizio dell’interesse pubblico.

Ricordo poi gli investimenti che stiamo attuando per rafforzare la sanità territoriale e di prossimità, dove l’impegno dei giovani medici sarà fondamentale anche per alleggerire la pressione sui pronto soccorso.

A tutto ciò si affianca un grande sforzo per sostenere la ricerca e in tale ambito non posso non citare l’importanza dell’attività svolta da questo Ateneo e dal Policlinico Universitario, che in quanto Irccs ha un ruolo di primo piano nell'ambito delle reti di eccellenza nazionale.

Sono molti gli obiettivi che abbiamo e tutti convergono verso la massima attenzione per ogni condizione di fragilità, in cui ritroviamo il senso forte di una comunità che deve guardare al futuro con fiducia e coraggio.

Grazie per il vostro impegno quotidiano, a tutti voi buon Anno Accademico.

Intervento di

Orazio Schillaci

Orazio Schillaci

Ministro della Salute

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