
News | Parola del giorno
Il mattino di Pasqua
Sulla scena che apre i racconti della risurrezione nel Vangelo di Giovanni si susseguono diversi personaggi. Maria di Màgdala è la prima a recarsi al sepolcro.
| Bernardino Pessani
08 marzo 2021
Condividi su:
Vangelo di Luca (Lc 4, 24-30)
Spesso i profeti trovano più ascolto tra i lontani e i diversi, che tra i vicini e i concittadini. Fino ad essere a volte perseguitati, come dimostrato anche dai profeti del nostro tempo, da Gandhi a Martin Luther King, da Oscar Romero a Lorenzo Milani.
I profeti sono spesso persone che "rompono le scatole", in modo a volte sgradevole, perché denunciano i nostri errori, le "strutture di peccato" della nostra vita collettiva: «Tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città» (Lc 4,28-29).
Ebbene, a volte, i veri profeti sono capiti e accolti dai lontani o da chi ha credenze o fedi diverse, come la vedova straniera di Sarepta di Sidone o Naaman il Siro. Anche in questo caso, Gesù stravolge le nostre attese, perché sono proprio loro, i lontani e i diversi, i più capaci di accogliere e di farsi prossimo, come il Samaritano: «Vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino» (Lc 10,33-34).
Un articolo di
Docente di Politica Economica
Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.
Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.