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«Nessun profeta è bene accetto nella sua patria» (Lc 4,24)

08 marzo 2021

«Nessun profeta è bene accetto nella sua patria» (Lc 4,24)

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parola del giorno

Vangelo di Luca (Lc 4, 24-30)        

Spesso i profeti trovano più ascolto tra i lontani e i diversi, che tra i vicini e i concittadini. Fino ad essere a volte perseguitati, come dimostrato anche dai profeti del nostro tempo, da Gandhi a Martin Luther King, da Oscar Romero a Lorenzo Milani.
I profeti sono spesso persone che "rompono le scatole", in modo a volte sgradevole, perché denunciano i nostri errori, le "strutture di peccato" della nostra vita collettiva: «Tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città» (Lc 4,28-29).
Ebbene, a volte, i veri profeti sono capiti e accolti dai lontani o da chi ha credenze o fedi diverse, come la vedova straniera di Sarepta di Sidone o Naaman il Siro. Anche in questo caso, Gesù stravolge le nostre attese, perché sono proprio loro, i lontani e i diversi, i più capaci di accogliere e di farsi prossimo, come il Samaritano: «Vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino» (Lc 10,33-34).

Un articolo di

Paolo Rizzi

Docente di Politica Economica

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Su iniziativa di S. E. mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e del Centro pastorale pubblichiamo brevi testi evocativi, a partire dal Vangelo del giorno, per aiutare la riflessione e la preghiera in questo periodo così complesso a causa della crisi sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus.

Scriveranno teologi, assistenti pastorali e professori. I testi saranno letti in un podcast e accompagnati da un’immagine scelta in rete.

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