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Papa Francesco riporta a Qaraqosh il libro sacro salvato dall'odio del Daesh

08 marzo 2021

Papa Francesco riporta a Qaraqosh il libro sacro salvato dall'odio del Daesh

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Riportato a Qaraqosh e consegnato domenica 7 marzo da Papa Francesco in occasione della visita a Tahira il manoscritto liturgico del XIV secolo, salvato dalla furia dei terroristi islamici, trovato da due giornalisti italiani che lo portarono in Italia per essere restaurato. Quello che è stato definito un “libro profugo”, torna nel suo luogo d’origine, quale segno di rinascita per una terra martoriata e di fratellanza universale, come Papa Francesco ha evidenziato, dando rilievo al ruolo propositivo della cooperazione internazionale nel promuovere lo sviluppo sociale anche tramite la tutela dell’aspetto culturale. L'Istituto di Scienze religiose dell'Università Cattolica aveva programmato un convegno di studio su tale volume nel marzo 2020, ma la pandemia ha costretto a rimandare l’evento.


Il manoscritto liturgico del XIV secolo fu nascosto prima dell'invasione dei terroristi islamici. Poi raggiunse fortunosamente l'Italia per il restauro e consegnato al Pontefice. L'Istituto di scienze religiose della Cattolica aveva dedicato un convegno sul volume ma la pandemia ha costretto a rimandare

“Sidra”, il libro profugo, è tornato a Qaraqosh per le mani di papa Francesco. Un dono che è restituzione e riparazione della furia iconoclasta di chi, assieme ai simboli religiosi, voleva distruggere pure la memoria di questa Chiesa d'Oriente nella Piana di Ninive.

L'antico libro liturgico del XIV secolo è stato restituito al vescovo Yohanna Butros Mouche questa mattina, durante la visita di Jorge Bergoglio a Tahira, la cattedrale dell'Immacolata concezione per la recita dell'Angelus. Un manoscritto che, al di là del valore storico e artistico delle sue miniature e delle antiche liturgie, è il simbolo della rinascita di questa comunità cristiana che il 6 agosto del 2014, dopo che i peshmerga curdi si ritirarono, venne invasa e devastata casa per casa dai terroristi del Califfato islamico dopo che, due mesi prima, avevano occupato il capoluogo Mosul.

Il manoscritto in caratteri siriaci raccoglie le preghiere liturgiche da recitare in aramaico fra la festa della Pasqua e quella della Santa Croce. Grazie ad una astuzia di alcuni sacerdoti, poco prima della fuga dalla città, il volume venne murato insieme ad altri antichi volumi in un sottoscala.

 

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