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Progetto Genesi: l'Arte in campo per i diritti umani

21 settembre 2021

Progetto Genesi: l'Arte in campo per i diritti umani

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Trentadue opere unite da un unico fil rouge: i diritti umani, raccontati attraverso l’arte contemporanea. Ecco lo scopo di “Progetto Genesi. Arte e diritti umani”, presentato oggi 21 settembre in una conferenza stampa in Università Cattolica del Sacro Cuore. L’iniziativa promossa da Associazione Genesi ha tra i suoi promotori assieme all’Ateneo il Ministero della Cultura, FAI, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e Rai per il Sociale.

«L’iniziativa è nata nel 2020 per promuovere la difesa dei diritti umani attraverso la valorizzazione delle diversità culturali -ha dichiarato Letizia Moratti, fondatrice di Associazione Genesi-. A determinare la svolta decisiva è stata l’opera di un artista iraniano, Morteza Ahmadvand, che a Venezia durante la Biennale esponeva una sfera e tre video rappresentativi dei simboli delle tre grandi religioni monoteiste, simboli che trasformandosi anch’essi in sfere, offrono un invito al dialogo nel rispetto delle identità».

Il progetto dura un anno esatto ed è costruito con un approccio multidisciplinare che unisce arte contemporanea, un ciclo di 12 incontri con esperti di rilievo internazionale su temi legati ai diritti umani ospitato in Cattolica e una serie di iniziative educative nelle scuole: «Il progetto Genesi è un’iniziativa composita e multidisciplinare che esprime il suo grande valore nella congiunzione tra arte contemporanea e riflessione sui diritti umani, fondendo armoniosamente l’aspetto culturale con quello formativo -ha sottolineato il Rettore Franco Anelli-. Il ruolo della Cattolica si esplica soprattutto sul piano formativo e della riflessione con la partecipazione dei docenti dell’Ateneo al ciclo di conversazioni ‘Sfide per il futuro’, che accompagneranno la mostra sui diritti umani».

La mostra itinerante, composta dalle 32 opere della Collezione Genesi, debutta a Varese a Villa Panza, bene FAI, dal 21 settembre fino all’8 dicembre 2021. Sarà poi esposta ad Assisi, Matera e Agrigento, città sedi di beni FAI e luoghi di grande rilevanza storico artistica in un percorso simbolico che da Nord corre verso Sud, per abbracciare idealmente i migranti che giungono sulle coste della Sicilia. «Il progetto è nato multidisciplinare perché vuole far fiorire una educazione permanente sul tema dei diritti umani -ha spiegato la prof.ssa Ilaria Bernardi, curatrice del progetto-. Doveva quindi parlare anche ai non appassionati di arte che non frequentano i musei ma che possono essere intercettati in altri luoghi di cultura. Anche per questo la mostra è itinerante».

Il messaggio che unisce le opere della Collezione Genesi è la difesa dei diritti umani. La mostra itinerante individua all’interno della Collezione Genesi le seguenti sei principali sezioni tematiche nelle quali questo messaggio viene declinato dalle opere. La memoria di un popolo: le tradizioni e la storia di ogni comunità come memoria collettiva da preservare in quanto elemento identitario fondamentale; Un’identità multiculturale: identità molteplici e l’importanza del dialogo, dell’interscambio e del rispetto reciproco tra culture; Le vittime del Potere: le violenze perpetrate o tollerate, in alcune aree del mondo, dagli stessi governi sui propri cittadini, vittime di costrizioni, censure, genocidi, guerre, sfruttamento; Il colore della pelle: i pregiudizi e le ingiustizie che colpiscono le persone sulla base del colore della pelle negli Stati Uniti; La condizione femminile: il ruolo della donna all’interno di contesti, privati o pubblici, in cui la supremazia maschile è ancora presente; La tutela dell’ambiente: i danni causati dalle attività umane all'ecosistema e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra umano e natura mediante uno sviluppo sostenibile.

«Questa mostra è apparentemente lontana dalla sensibilità della Collezione Panza ma sono certo che Giuseppe Panza avrebbe accettato con gioia di ospitarla – ha dichiarato Marco Magnifico, vice presidente esecutivo FAI-. La mostra con i suoi contenuti sociali politici e civili ribadisce con evidenza il fondamentale ruolo sociale della creazione artistica, la sua funzione educativa e formativa di una coscienza comune che stimola conoscenza e partecipazione in un popolo civile. Le opere della collezione Panza sono guidate da una continua e profonda riflessione che consente all’uomo di approfondire il rapporto con sé stesso e la storia. Si pensi alla “Stanza Rossa” di Dan Flavin e al suo urlo contro l’ingiustizia della guerra: in realtà le connessioni tra le due collezioni ci sono eccome».

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Redazione

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