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Puntare sul capitale sociale per prevenire il disagio

13 settembre 2024

Puntare sul capitale sociale per prevenire il disagio

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Non si può pensare di far fronte al disagio mentale solo attraverso interventi psicoterapici o farmacologici. Molte patologie fisiche potrebbero essere evitate o avere esiti meno nefasti se le persone si sottoponessero a screening preventivi e adottassero stili di vita più salutari. Parte da questa consapevolezza basata sulle evidenze scientifiche, il Congresso di EUSPR (European Society for Prevention Research) tenutosi dal 10 al 13 settembre nel campus di Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Cremona per parlare di prevenzione sanitaria e sociale. 

A introdurre la tre giorni, animata da oltre 300 tra ricercatori e operatori del settore provenienti da tutta Europa, Stati Uniti e Australia, la professoressa Elena Marta, direttore del Centro di ricerca sullo sviluppo di comunità e la convivenza organizzativa - CERISVICO dell’Università Cattolica: «L’intento comune è quello di trovare una prevenzione a misura di persona e perché ciò avvenga è necessario creare una rete dalle maglie fitte, fatta degli attori che si occupano del tema: dalle istituzioni locali ai centri di ricerca, passando per il terzo settore e il sistema socio-sanitario» ha sottolineato la professoressa Marta. Fare prevenzione funziona ed è un investimento economicamente conveniente, che «riduce la spesa pubblica sanitaria e garantisce salute e benessere a tutta la popolazione, soprattutto ai gruppi più vulnerabili secondo i principi di equità e giustizia sociale» come sottolinea il coordinatore del comitato organizzativo Giovanni Umberto Aresi.


Dopo il video-messaggio in cui l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha esortato i presenti a proporre «idee per tradurre i principi in pratiche concrete, per affrontare in modo innovativo e virtuoso i problemi delle nuove generazioni», Elena Gervilla, presidente eletta di Euspr, ha ricordato come l’avanzamento della società si basi sull'impegno di ciascuna esperienza di ricerca nelle diverse discipline, che possono e devono dialogare sempre di più. 

Uno sviluppo della società che, nelle parole della Rettrice dell’Università Cattolica Elena Beccalli, deve portare a creare «comunità che abbiano la capacità di porre al centro la persona, in una forma di nuovo umanesimo come quella citata da Papa Francesco». Rete e comunità, dunque che, come evidenziato da Beccalli nel suo indirizzo di saluto, si inseriscono perfettamente nella prospettiva in cui si colloca l’attività di formazione e di ricerca del campus di Cremona dell’Ateneo, un «polo nel centro della città, ma aperto al mondo».

«Il focus di questa edizione del convegno è sulla comunità e il nord Italia è il luogo in cui nel ‘400 è nata l’idea di comunità» afferma Gregor Burkhart, presidente di Euspr. «Le evidenze scientifiche ci insegnano che non è la mano dura a prevenire violenza, disagio mentale e consumo problematico di sostanze stupefacenti, ma l’organizzazione di efficaci interventi comunitari. Ciò che conta più di tutto è lo sviluppo e il mantenimento di un eccellente capitale sociale».

Un articolo di

Sabrina Cliti

Sabrina Cliti

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