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Rapporto Unesco, la sfida di cambiare il mondo con l’educazione

06 dicembre 2023

Rapporto Unesco, la sfida di cambiare il mondo con l’educazione

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Tutta la Comunità educante, non solo la Scuola, è chiamata in campo per dare risposte all’emergenza educativa in riferimento alla crisi morale e sociale, alle esigenze della globalizzazione, a un rincorrersi di dinamismi sempre più veloci a causa del gigantesco sviluppo scientifico e tecnologico. Per rinnovare l’educazione è più che mai necessario promuovere un nuovo Contratto Sociale che permetta di riparare le ingiustizie del passato e di costruire futuri più equi e sostenibili. Secondo la Commissione internazionale che ha curato il Rapporto Unesco, un nuovo Contratto Sociale per l’educazione rappresenta l’invito a un’azione collettiva che coinvolga tutte le parti interessate all’istruzione – pubbliche, private e civili – con l'obiettivo di definire l’organizzazione e le finalità del sistema educativo al fine di re-immaginare i nostri futuri insieme.

Secondo il nuovo Rapporto Unesco bisogna partire da tre domande: che cosa dobbiamo continuare a fare? Che cosa dobbiamo abbandonare? Che cosa deve essere inventato da capo in modo creativo? Un contributo per rispondere a queste domande è stato dato da Sobhi Tawil, direttore della Divisione “Future of learning and innovation” dell’Unesco, che ha tenuto la lectio “Renewing the social contract for education: challenges and opportunities”, durante la presentazione della versione italiana del Rapporto della Commissione sui Futuri dell’Educazione dell’Unesco, che si è svolta mercoledì 6 dicembre alla Camera dei Deputati. Un evento promosso dalla Cattedra Unesco dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Gruppo Editoriale La Scuola, con la partecipazione di rappresentanti dell’Unesco e del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

«I paesi più istruiti del mondo sono quelli che stanno accelerando di più il cambiamento climatico. Ma se istruirsi significa vivere in modo insostenibile, allora - dice Tawil - dobbiamo ricalibrare le nostre nozioni di cosa l’istruzione dovrebbe fare e reimpostare le nostre interdipendenze. L’umanità si trova di fronte a una difficile situazione e deve fare una scelta urgente di rottura o di svolta: continuare su un percorso insostenibile o radicalmente cambiare rotta. Dobbiamo riequilibrare il nostro rapporto fra di noi, con il pianeta e con la tecnologia. Il Rapporto ci insegna che dobbiamo agire con urgenza per cambiare rotta, perché il futuro dell’umanità dipende dal futuro del pianeta, ed entrambi sono a rischio».

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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Un invito al dialogo raccolto dalla Cattedra Unesco “Education for Human Development and Solidarity among Peoples” dell’Università Cattolica, diretta dal professor Domenico Simeone che ha promosso la traduzione in italiano, realizzata dal Gruppo Editoriale La Scuola. Si tratta di un’occasione per rimediare alle ingiustizie del passato e trasformare il futuro ma è necessario «dare vita a un vero e proprio laboratorio creativo nel quale sviluppare le potenzialità trasformative dell’educazione e avviare processi di cambiamento», afferma Simeone.

«Questo terzo documento presenta una lucida valutazione delle sfide che l’educazione deve affrontare oggi e nel futuro. Di fronte ai rapidi cambiamenti ambientali e sociali, è necessario imprimere un sostanziale cambio di direzione nel modo in cui sono organizzati i sistemi scolastici e ripensare gli obiettivi che essi si prefiggono. Dal Rapporto emerge l’urgenza di dare maggiore importanza all'ecologia; di fornire alle studentesse e agli studenti gli strumenti critici per individuare la disinformazione, i pregiudizi e le idee preconcette; rafforzare la cooperazione pedagogica tra i diversi attori coinvolti nel processo educativo e migliorare la professionalizzazione del corpo docente».

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali di Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati, Paola Frassinetti, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione e del Merito, ed Enrico Vicenti, segretario generale della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.

A partire dai contenuti del Rapporto UNESCO è seguita una sessione di dibattito e riflessione con gli interventi di Carmela Palumbo, capo Dipartimento del Sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito, Cristina Grieco, presidente Indire, Roberto Ricci, presidente Invalsi, e Patrizio Bianchi, portavoce della Rete delle Cattedre Unesco italiane.

Le conclusioni sono state affidate a Massimiliano Fiorucci, rettore dell’Università degli Studi Roma Tre e coordinatore della Commissione “Formazione iniziale degli insegnanti” della Crui.

Il documento Unesco presenta approfondimenti sulle tecnologie digitali, sul cambiamento climatico, sull’arretramento della democrazia e sulla polarizzazione sociale, nonché sul futuro incerto del lavoro. L’obiettivo non è solo avviare un dialogo sull’educazione aperto a tutti e stimolare riflessioni, ma anche spronare ciascuno di noi all’azione. Sostiene, soprattutto, che è attraverso milioni di atti individuali e collettivi di coraggio, leadership, resistenza, creatività e cura che cambieremo rotta e trasformeremo l’educazione per costruire futuri giusti, equi e sostenibili.

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