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Sanremo, una città al servizio del Festival

10 febbraio 2023

Sanremo, una città al servizio del Festival

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Un anno intero di attesa e preparativi, tutto finalizzato a una sola settimana: per la città di Sanremo il Festival è un ballo di gala, l’occasione in cui è vietato farsi trovare impreparati. Per cinque giorni, la manifestazione canora è la panacea di tutti i mali e le antenne di tutta Italia puntano in direzione di un comune della Liguria da poco più di 50mila abitanti, dove chiunque vorrebbe essere.

La maggiore concentrazione di persone, soprattutto fan e curiosi, si registra naturalmente a ridosso dell’Ariston: già dal mattino le transenne del green carpet sono prese d’assalto dagli appassionati, nella speranza di incontrare un cantante in gara, una celebrità, un direttore d’orchestra. Così come, al calare del sole, schiere di visitatori si accalcano ai piedi del Suzuki Stage di piazza Colombo per il consueto soundcheck dell’artista che si esibirà nella stessa serata: anche ascoltare per tre volte consecutive una prova della stessa canzone può essere considerata dal pubblico una parte importante dell’esperienza sanremese.


Proprio nell’angolo della stessa piazza che indirizza alla strada per il teatro c’è il Café Renaissance, un luogo strategico che brilla di luce riflessa nella settimana del Festival. Thomas, uno dei camerieri del locale, sfata il mito secondo cui ai cittadini locali sarebbe inviso questo periodo dell’anno: «Essendo di Sanremo, a me fa molto piacere quest’atmosfera. Mi rende entusiasta lavorare in mezzo a così tanta gente e con la musica nell’aria, nonostante qualche intoppo». Grazie alla sua posizione, non è infrequente che il bar sia scelto dai cantanti per una pausa: «Anche se dopo il Covid questa tradizione si è un po’ persa – prosegue – spesso abbiamo avuto celebrità tra i nostri clienti».

Senza dubbio, il settore della ristorazione è uno di quelli che più trae giovamento dalla manifestazione, come conferma Alessio Cassini, titolare de La Tavernetta, una piccola e storica focacceria dove gustare prodotti locali: «Per noi, questa è la settimana migliore dell’anno. C’è molto movimento, si lavora sempre e c’è un ottimo ritorno economico. Purtroppo, di Festival ne abbiamo uno solo. Ce ne vorrebbero almeno un paio».


Un’altra categoria che attende Sanremo con trepidazione è quella degli operatori della comunicazione, provenienti da tutta Italia e distribuiti tra le diverse sale stampa. Isabella Rizzitano, firma di Sanremo News, racconta: «Per noi giornalisti, la settimana del Festival è estremamente stancante. Essere dotati di borse e occhiaie per il poco sonno è una comune prerogativa dei giornalisti. Per chi è abituato a parlare di musica e trattare eventi, però, è normale vivere queste giornate con euforia». E, conoscendo la realtà locale, aggiunge: «Di certo, per i sanremesi è un’occasione di visibilità. Tuttavia, attirando così tante persone, la kermesse provoca anche tanti disagi che infastidiscono chi popola quotidianamente la città».


Nelle vie del centro, a pochi metri di distanza tra gli uni e gli altri, si alternano artisti di strada in cerca di celebrità e postazioni sponsorizzate dai grandi marchi in cui tutti possono mettersi alla prova cantando i grandi classici che hanno fatto la storia del Festival della canzone italiana; giornalisti d’assalto, pronti a incalzare i passanti testando la loro cultura sanremese; personaggi famosi più o meno legati al mondo della musica, come l’Uomo Gatto, indimenticabile campione della trasmissione Sarabanda nei primi anni Duemila, oppure Metroman, uno dei cantanti di strada più famosi del web, che ha spopolato con i suoi video nelle metropolitane di Milano, Roma e altre città italiane. E, perché no, volti televisivi o appartenenti ad altre realtà, come la cucina o i social media. Perché, alla fine, Sanremo è sempre Sanremo.

Dal nostro inviato

Matteo Galié

Scuola di Giornalismo

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