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Scoprire la connessione delle comunità nell’Europa altomedievale

07 novembre 2025

Scoprire la connessione delle comunità nell’Europa altomedievale

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Esplorare l’Europa altomedievale che era ampiamente connessa, come dimostrano le analisi archeologiche, il vasto numero di oggetti ritrovati nelle tombe e i modi della ritualità condivisi su ampie distanze. Questo è l’oggetto del progetto di ricerca Connected Communities in early medieval Europe che ha vinto il prestigioso bando di ricerca ERC Synergy Grant 2025 dell’European Research Council e che sarà condotto da ricercatori di Università Cattolica del Sacro Cuore (coordinato dalla professoressa di Archeologia medievale Caterina Giostra), Leiden University (Olanda), Masaryk University Brno (Rep. Ceca), KU Leuven (Belgio).

Il progetto intende riconsiderare l'immagine tradizionale secondo cui, dopo il crollo dell’Impero romano d’Occidente, un'Europa unita e interconnessa si sarebbe frammentata in una serie di regni romano-barbarici con gruppi etnici elitari. 
«L'immagine creata dagli scrittori della tarda antichità e dell'alto medioevo determina ancora gran parte di ciò che si pensa dell’età delle grandi migrazioni post-classica – afferma Caterina Giostra –. Tuttavia, questi scrittori appartenevano all'élite politica e intellettuale, scrivendo nell'interesse di questo gruppo. Il nostro progetto intende esplorare anche un'altra Europa altomedievale, quella della maggior parte della popolazione, presente ma sottovalutata, sebbene chiaramente visibile nella documentazione archeologica. L'impressionante numero di oggetti recuperati dalle tombe, così come i modi della ritualità condivisi su ampie distanze mostrano un mondo altamente connesso. La ricerca sul DNA antico lo conferma sempre di più».

La mission dei ricercatori è quella di andare "oltre il DNA" e le relazioni genetiche, rendendo visibile come queste connessioni siano state create e mantenute, per presentare una nuova immagine dell'Europa altomedievale. L’accento sarà posto su ciò che era condiviso piuttosto che su ciò che la separava, nella convinzione che le connessioni della "gente comune" siano state cruciali per lo sviluppo post-romano dell'Europa tanto quanto le gesta eroiche di re, aristocratici, vescovi e santi narrate nelle fonti scritte. 
 

 

Lo studio riguarderà specifiche categorie di materiali più accessibili (in particolare in ferro e vetro) e la loro distribuzione in Europa, avvalendosi intensamente di analisi scientifiche (chimico-fisiche) per stabilirne le origini e le modalità di circolazione. «Investigheremo come e perché idee, come le pratiche funerarie, siano arrivate a essere condivise in tutta Europa, e i modi in cui diversi tipi di "luoghi di incontro" abbiano facilitato la negoziazione e il trasferimento di idee, conoscenze e manufatti o materie prime» – spiega la docente.  

L’approccio della ricerca sarà, quindi, bottom-up piuttosto che top-down, fortemente interdisciplinare nell’interazione con le Scienze applicate, trans-Europeo nella condivisione e integrazione di dati e nell’interazione dei ricercatori per una lettura finalmente sovra-nazionale di temi che investirono l’Europa, alle origini del mondo medievale. Un tema di straordinaria attualità che porterà un contributo anche al dibattito contemporaneo sull’unità dell’Europa.

Insieme con le host institutions Leiden University in Olanda (prof. F.C.W.J Theuws come PI e coordinatore principale di tutto il Progetto), Masaryk University Brno nella Repubblica Ceca (prof. J. Machaçek come PI, Università Cattolica del Sacro Cuore in Italia (prof. C. Giostra come PI), KU Leuven in Belgio (prof. P. Degryse come PI), sono partner del Progetto anche University of Uppsala in Svezia, Christin Albrechts University Freiburg in Germania, CNRS, Paris in Francia, National Museum of Antiquities, Leiden in Olanda.
 
Un secondo finanziamento ERC in questa categoria è stato assegnato ai ricercatori Massimiliano Papi, professore associato di Fisica del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma, Ivo Boskoski, professore associato di Gastroenterologia presso il Dipartimento di Medicina e Chirugia Translazionale e Dirigente Medico Gastroenterologo ad alta specializzazione presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. 

«Desidero esprimere, a nome dell’intera comunità accademica, la profonda soddisfazione di essere tra gli atenei italiani con il maggiore numero di ERC Synergy Grant 2025 ottenuti. Il successo dei professori Caterina Giostra, Massimiliano Papi e Ivo Boskoski, assegnatari di questo prestigioso riconoscimento, rappresenta un risultato di straordinario rilievo per la nostra Università – dichiara la professoressa Elena Beccalli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore –. È la conferma della pregevole qualità della ricerca condotta in Università Cattolica in diversi ambiti del sapere, capace di affrontare sfide scientifiche di frontiera grazie a collaborazioni internazionali di elevata reputazione. Questi lodevoli risultati - che si aggiungono a quelli conseguiti nell’anno con ERC Starting Grant, Cost Action e Horizon Europe MSCA - testimoniano l’ambiente favorevole alla ricerca del nostro Ateneo e la presenza di eccellenze in molteplici discipline. Tutto ciò consolida la nostra radicata vocazione scientifica da sempre orientata all’avanzamento della conoscenza e al bene comune». 

«La Facoltà di Lettere e Filosofia è felice e orgogliosa dell'importantissimo risultato conseguito dalla collega professoressa Caterina Giostra, che conferma il costante ottimo piazzamento dei nostri archeologi nei ranking scientifici internazionali – dichiara il preside della Facoltà di Lettere e filosofia Andrea Canova –. Il riconoscimento premia una studiosa di valore, che ha sempre lavorato con grande passione nei nostri corsi di laurea, e arriva proprio nel momento in cui la Facoltà sta potenziando la sua offerta formativa grazie alla collaborazione con altri Atenei».
 

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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