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Sfida epica in Brasile fra Lula e Bolsonaro

02 ottobre 2022

Sfida epica in Brasile fra Lula e Bolsonaro

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Lucia Capuzzi (Cagliari, 1978) è inviata del quotidiano «Avvenire» per l’America Latina. Alumna della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica (biennio 2004-2006), i suoi reportage hanno ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il premio Luchetta (2014), il premio Colombe d’oro per la pace (2016) e il premio Parise (2018). 


Lula versus Bolsonaro. L’icona del progressismo latinoamericano contro il Trump carioca. Con quattro anni di ritardo, alla fine, il duello avrà luogo. Non sorprende, dunque, che media ed esperti abbiano definito “epica” la sfida del prossimo 2 ottobre. I protagonisti sono leader che hanno marcato a fuoco due stagioni cruciali, per quanto opposte, della storia politica brasiliana. Quando, vent’anni fa, il Gigante del Sud elesse l’ex operaio metallurgico, sindacalista e guida del Partido dos trabalhadores (Pt), il Paese stava per entrare in un ciclo di boom di prezzi delle materie prime. Proventi con i quali Luiz Inácio Lula da Silva finanziò i programmi sociali in grado di far uscire almeno 28 milioni di donne e uomini dalla povertà.

Nel 2018, la vittoria del capo dell’ultradestra, considerato fino a poco prima un “personaggio di folclore”, è stata il prodotto del disincanto. Nei quindici anni precedenti, la nazione era passata dall’euforia collettiva alla depressione nazionale. Il sogno di una crescita costante e inclusiva si era trasformato in un incubo fatto di recessione e corruzione. Al cambiamento – di realtà, certo ma anche, e in misura non secondaria, di narrativa – ha contribuito, in primo luogo, la diminuzione del valore delle commodities nel mercato globale da cui l’economia brasiliana era e, tuttora, è dipendente. Determinante, però, per il crollo di immagine nazionale agli occhi dei cittadini è stato lo scandalo Lava Jato, la maxi-inchiesta per corruzione, iniziata nel luglio 2013 a Curitiba e terminata con un pronunciamento di “non imparzialità” della Corte Suprema nei confronti del suo artefice, il rampante giudice Sergio Moro. Se manager e politici di ogni schieramento sono finiti nella bufera e tutti i partiti tradizionali sono usciti in frantumi dall’affaire, per il Pt e per il suo mentore, complice l’accanimento dei media, il colpo è stato durissimo.


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Photo by Igor Rodrigues on Unsplash
Foto di Gleidiçon Rodrigues da Pixabay

Un articolo di

Lucia Capuzzi

Lucia Capuzzi

Giornalista

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