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Studiare in Cattolica, la nostra scelta giusta

18 novembre 2021

Studiare in Cattolica, la nostra scelta giusta

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La soddisfazione per aver compiuto un percorso di studi che gli ha garantito una preparazione di alto profilo consentendogli, contemporaneamente, di mantenere gli impegni lavorativi e l’ottimo ricordo dei docenti avuti sono al centro della testimonianza di Maria Cristina e Tullio, e del motivo per cui hanno sperato che anche le loro figlie studiassero in Cattolica. Una testimonianza di riconoscenza che sottolinea il valore di far parte della Community Alumni.


«Quando le mie figlie stavano decidendo in quale università immatricolarsi ho consigliato subito loro di partecipare agli Open day in Università Cattolica e di visitare il sito per farsi un’idea. I miei anni di studio in Cattolica sono stati così positivi, interessanti e stimolanti che mi sarebbe davvero piaciuto che, anche loro, potessero vivere un’analoga esperienza».

«Prendete in considerazione l’Università Cattolica, dove sono sicuro troverete una buona organizzazione, sani principi di solidarietà, inclusione e un ottimo livello di istruzione».

Sono stati questi i consigli – immediati, sinceri, precisi - che mamma Maria Cristina e papà Tullio, rispettivamente alumni delle facoltà di Economia e Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Ateneo del Sacro Cuore, hanno dato alle loro figlie, Emanuela e Federica, quando dovevano scegliere il proprio percorso universitario.

Infatti sia Maria Cristina che suo marito Tullio, che lavorano entrambi in aziende di credito, conservano ricordi ottimi dei loro anni di studio in largo Gemelli dove si sono laureati: Maria Cristina, nell’anno accademico 1991-1992, in Economia e commercio, con una tesi intitolata La valutazione del capitale economico delle aziende di credito in ipotesi di cessione elaborata con il professor Elvezio Brambilla come relatore; mentre Tullio in Scienze bancarie, nell’anno accademico 1993-1994, discutendo una tesi sul tema I problemi del credito nel pensiero sociale della Chiesa e avendo come relatrice la professoressa Daniela Parisi.


«La scelta dell’Università Cattolica è stata, per me, in una certa misura, obbligata. Terminato il ciclo di studi superiori, avevo l’esigenza di percepire un reddito e avevo pertanto cercato e trovato subito un posto di lavoro» ricorda Maria Cristina, confessando però come, al tempo stesso, le dispiacesse molto abbandonare lo studio che sempre l’aveva attratta, essendo, com’è ancora oggi, una persona curiosa e desiderosa di apprendere e comprendere. Mi ero diplomata a luglio 1986 in ragioneria e l’economia e la finanza, mi interessavano particolarmente. Andai prima in perlustrazione e a informarmi in Bocconi, poi mi recai in Università Cattolica dove, con grande sorpresa, scoprii l’esistenza di un corso serale in Economia che faceva proprio al caso mio» racconta l’alumna Maria Cristina che poté quindi continuare a studiare mentre già lavorava presso un’azienda di credito.

L’opportunità di frequentare un corso serale in Economia in Cattolica arriva da lontano, fu infatti il fondatore dell’Ateneo Padre Gemelli, nell’anno accademico 1946-1947, a istituire il corso serale di laurea in Economia e commercio.

«È stato un periodo molto stimolante e costruttivo che, nonostante i numerosi impegni, è trascorso serenamente, dove ho avuto occasione di coltivare nuove amicizie e fare esperienze in un ambiente molto diverso da quello che avevo, sino a quel momento, frequentato» ricorda sempre Maria Cristina, non dimenticandosi di far presente che la Cattolica le ha consentito «di conoscere il mio futuro marito, che condivideva con me questa esperienza di studio e lavoro».

Ripensando invece ai docenti incontrati e conosciuti mentre si frequentavano lezioni e sostenevano esami, Maria Cristina sottolinea come tutti - ognuno con le proprie caratteristiche – le abbiano trasmesso «conoscenze, metodo, passione»; tra i tanti docenti un ricordo speciale è per il professor Edoardo Teodoro Brioschi: «Aveva la cattedra di Economia e tecnica della pubblicità e mi ha letteralmente aperto un mondo».


Anche l’alumnus Tullio conserva un ottimo ricordo dei professori della sua università ma in particolare rammenta le lezioni di monsignor Josef Motal, che aveva l’insegnamento di Teologia III: «presentava un corso diverso rispetto agli altri e trattava temi di mio interesse come i risvolti teologici nell’ambito economico. I suoi insegnamenti, approfondimenti e riflessioni mi hanno guidato nella scelta del titolo della tesi e nello sviluppo di contenuti che poi ho trasportato anche nel mio lavoro. Ha contribuito a rafforzare in me i valori dell’etica, del sociale, della responsabilità verso gli altri».

Dalle parole degli alumni Maria Cristina e Tullio traspare chiaramente la loro soddisfazione per aver compiuto un percorso di studi che gli ha garantito di acquisire una preparazione e formazione di alto profilo consentendo loro, al tempo stesso, di mantenere gli impegni lavorativi. Una soddisfazione dovuta alla consapevolezza che laurearsi in Cattolica ha significato una crescita sia sotto l’aspetto umano che professionale. Perché gli anni di studio in largo Gemelli, sia per Cristina che per Tullio, sono stati anni impegnativi ma ricchi di stimoli, incontri, relazioni che hanno permesso di approfondire nuovi interessi e scoprire nuove prospettive.

Una soddisfazione che mamma Maria Cristina e papà Tullio sperano possano provare un giorno anche le loro figlie Emanuela e Federica. Sorelle gemelle, hanno iniziato quest’anno la loro avventura in Cattolica.

Emanuela come matricola del corso di laurea in Relazioni internazionali - corso interfacoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere e Scienze politiche e sociali - spiega di aver scelto l’Ateneo del Sacro Cuore proprio per la possibilità di seguire questo corso di laurea, che trova molto interessante «perché mi consente di approfondire la conoscenza delle lingue, inglese e russo in particolare, abbinando approfondimenti sulle culture di altri paesi e concetti di economia e diritto. La mia aspettativa è quella di ricevere una buona preparazione che mi possa facilitare nella ricerca di un lavoro e che risponda alle mie attitudini e ai miei interessi».

Federica invece si è immatricolata al corso di laurea in Lettere moderne perché, dopo la maturità classica, «ne è la naturale prosecuzione e soprattutto risponde ai miei sogni e sono certa che mi aiuterà a realizzare le mie passioni». Senza dimenticare che Federica fu letteralmente affascinata dalla bellezza architettonica e «dal clima mistico» che percepì quando, al tempo delle scuole medie, fece una gita a Milano visitando i chiostri bramanteschi dell’Università Cattolica, dopo aver fatto tappa nella basilica di Sant’Ambrogio. «In un ambiente così ricco di storia, e al tempo stesso dinamico e vivace, – afferma infatti Federica - confido di ricevere una formazione a tutto tondo, che miri non solo alla didattica, ma anche allo sviluppo della persona e che mi permetta in futuro di lavorare in ambito letterario, editoriale o nel campo dell’insegnamento».

Le neomatricole Emanuela e Federica hanno le idee chiare e le giuste aspettative per affrontare nel migliore dei modi i loro anni di studio in università, anni che – come hanno affermato i loro genitori alumni Cattolica – saranno sicuramente anni di incontri e insegnamenti interessanti, in cui si porranno le fondamenta per il loro futuro.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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