In un momento in cui le tensioni commerciali internazionali rischiano di rimettere in discussione gli equilibri dell’export agroalimentare italiano, la domanda è inevitabile: quali competenze serviranno ai professionisti di domani per affrontare un mercato sempre più imprevedibile?
È da questo interrogativo che ha preso avvio il convegno La sfida dei dazi USA: ruolo di scienza e tecnica per un’agricoltura resiliente, ospitato nell’Auditorium Mazzocchi della sede di Piacenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’incontro, promosso dall’Associazione Laureati in Scienze Agrarie e Forestali con il patrocinio dell’ Ateneo cattolico e la collaborazione di Banca di Piacenza, Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia, Fondazione Invernizzi e Istituto Raineri, ha coinvolto oltre cento studenti degli Istituti Tecnici Agrari di Piacenza, Cortemaggiore, Castelsangiovanni, Codogno e Lodi. A loro si è rivolto il professor Giuseppe Bertoni, presidente ALSAF, aprendo i lavori con un invito a guardare oltre la semplice dimensione produttiva: comprendere la complessità del comparto agroalimentare – ha sottolineato – significa orientare consapevolmente le scelte professionali.
Un settore che, come ha ricordato Angelo Manfredini, ruota sempre più intorno alla sostenibilità e alla ricerca d’eccellenza che la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali porta avanti nei suoi dipartimenti. Ma è negli scenari globali tratteggiati dalla professoressa Maria Cristina Piva che emerge la vera sfida: l’economia mondiale non è più dominata da blocchi tradizionali, bensì da nuovi attori politici e dall’impatto crescente di cambiamenti climatici e crisi sanitarie. Una complessità che ricade in modo diretto sulle imprese, come ha mostrato Paolo Sckokai analizzando il settore lattiero-caseario. Tra costi in aumento e prezzi volatili, solo economie di scala e strutture efficienti garantiscono margini sostenibili.
Molto atteso, e accolto con grande partecipazione dagli studenti, il dialogo con tre professionisti formatisi proprio alla Cattolica. Giuliano Dall’Olio ha raccontato come qualità e tracciabilità siano la chiave per affrontare i dazi internazionali. Un messaggio rilanciato dal presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, che ha indicato nella comunicazione ai consumatori statunitensi – e nell’apertura a nuovi mercati come l’Indonesia – l’unica strada per arginare l’italian sounding. Alberto Bergianti ha invece invitato i ragazzi a costruire percorsi interdisciplinari, indispensabili in un settore in continua evoluzione normativa e tecnologica.
Agricoltura di precisione, sostenibilità e difesa dell’ambiente sono stati al centro degli interventi tecnici di Andrea Fiorini, Riccardo Negrini e Roberto Miravalle, che hanno illustrato le applicazioni più avanzate in campo vegetale, zootecnico e vitivinicolo. Sensori innovativi, genetica, nuove tecniche irrigue e gestionali rappresentano oggi la frontiera della competitività, soprattutto in comparti come quello del vino, dove la carenza di manodopera e il peso dell’export impongono scelte strategiche.
In chiusura, il professor Bertoni ha richiamato il significato autentico della parola “sostenibilità”: un equilibrio tra salute umana e animale, tutela delle produzioni e salvaguardia dell’ambiente. Quattro pilastri che, più che un principio teorico, rappresentano una concreta opportunità professionale per i futuri tecnici dell’agroalimentare.