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Tutti al lavoro, together

22 gennaio 2021

Tutti al lavoro, together

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Work-life balance. Tutti al lavoro, dai nuovi Presidenti alle aziende tecnologiche per le credenziali di immunità. Le prospettive non sono ancora buone, ma le nuove professioni sono già qui.

Sabato 16. Tutti al lavoro per l’Inauguration Day: National Guard schierata, The Pentagon in allerta, Air Force One pronto per Palm Beach: mercoledì mattina Donald  Trump lascerà la Casa Bianca. Tutti al lavoro in India per la campagna vaccinale più grande del mondo: 1,3 miliardi di persone saranno immunizzate, il primo è un operatore ospedaliero, entro agosto 300 milioni di vaccinazioni. Al lavoro la politica italiana. Martedì in Senato andrà in scena il confronto, fra riposizionamenti e riconteggi, gli schieramenti non sono ancora chiari: quota 161 è ancora lontana. Mentre gli adulti lavorano, i più giovani non riescono a incontrarsi: ci penseranno i libri a curare il dialogo, come sempre.

Domenica 17. Regno Unito al lavoro per il G7 di giugno. 2021 ha in agenda molti vertici, il primo di nuovo in presenza tra le dune della Cornovaglia, aperto anche a India, Australia e Corea del Sud: il baricentro geo-politico si muove. Mentre il mondo continua a proteggersi fra proteste anti-lockdown e nuove chiusure, i nuovi casi sono ancora in aumento: Sars-CoV-2 è l’unico che continua a viaggiare veloce. Quando potremo rifarlo anche noi, non sarà più come prima: ci saranno passaporti più “potenti” e forse la mobilità internazionale dipenderà dagli anticorpi. Non di solo lavoro, ma spesso di solo pane: Stéphane digiuna, Laye può tornare a lavorare, il “piccolo panettiere” di Besançon è salvo.

Lunedì 18. (Quasi) tutti a scuola: da oggi rientrano in aula gli studenti delle scuole superiori di altre quattro regioni italiane, alternando lezioni in presenza e a distanza, alternando preoccupazioni e desiderio di incontro. Il Lavoro continua a trasformarsi: a Londra, tra Covid e Brexit, rimanere in centro non conviene più. Finchè i prezzi non arriveranno ad equilibrio, meglio la smart periferia. Il lavorio della politica procede: oggi e domani in Italia giornate in Parlamento, ore decisive sia per chi difende sia per chi attacca. Sono gli ultimi giorni di Trump: il presidente uscente è al lavoro per firmare provvedimenti di grazia. Ma nella “lista dei 100” il suo nome non c’è: i giorni dell’Epifania hanno donato più miti consigli.

Martedì 19. Nell’interregno i due presidenti aprono e chiudono porte: dai progetti di muri e confini serrati alla libera circolazione il passo è breve e dura poche ore. Intanto, 9mila migranti, partiti a piedi dall’Honduras, hanno attraversato il Guatemala verso gli Stati Uniti: i Paesi più poveri sono stremati da violenze, disoccupazione e pandemia. I virus, negli effetti, non sono affatto democratici. La Democrazia oggi è alla prova nel Senato italiano: la crisi è arrivata in Parlamento, si annunciano cambi di maggioranza e oggi si contano le possibilità. Il virus non è democratico neanche con la Cultura: se il cinema soffre, le librerie sorridono. Non l’avremmo mai previsto, ma lo sapevamo: le parole (e le emozioni) contano. La Cultura è resistenza.

Mercoledì 20. E’ il giorno di Joe Biden e Kamala Harris: il rituale dell’Inauguration Day quest’anno ha il sapore della guarigione e del silenzio. Davanti alla spianata del National Mall, con pochi invitati, militari e policemen, a mezzogiorno ora locale, il 46mo Presidente degli Stati Uniti d’America giurerà di riunirla. Il Presidente del Consiglio  italiano va dal Presidente della Repubblica: ieri sera i senatori hanno votato una fiducia stretta, ora le strade sono tutte politiche. Riappare in pubblico Jack Ma: il fondatore di Alibaba si mostra on line dopo tre mesi dall’ultimo discorso critico verso il governo cinese: quotazioni in Borsa di nuovo in rialzo. Tutti al lavoro al di là e al di qua degli oceani, ma le loro acque quanto sono in salute?

Giovedì 21. Nuova Amministrazione subito al lavoro: President Biden ha già firmato 17 executive order: dall’immigrazione all’obbligo di mascherina, in parole e opere il mondo è già cambiato. Cambierà anche il mondo dell’energia: il petrolio, per ora, è indifferente, ma fra gli order c’è di nuovo l’Accordo di Parigi sul clima: anche le operazioni di fracking subiranno riduzioni. Il Lavoro è in crisi, con la Covid di più: il “decreto ristori” è in commissione, entro fine mese l’obiettivo di aiuti a fondo perduto a tutte le categorie più colpite dalla pandemia. Intanto, la Cina sanziona 28 funzionari dell’amministrazione Trump per “violazione della sovranità” e Twitter blocca l’account dell’ambasciata cinese in USA per “violazione dell’umanità”. Il lockdown della Democrazia inizia a finire.

Venerdì 22. Ogni nuovo anno inizia con il lavoro nuovo, in tempo di pandemia è nuovo tutto. Lavorano diversamente i Presidenti, lavorano a casa le persone, lavorano di nuovo nelle aule gli insegnanti. Lavorano le menti a immaginare nuove forme: “We will get through this, together”.

Un articolo di

Federica Mancinelli

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