Il Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale partecipa in qualità di capofila all’intervento di cooperazione internazionale “Il Community Outreach come modello a servizio delle donne degli slum dell'area urbana di Kampala. Strategie di miglioramento per la prevenzione e la gestione clinica di HIV, TBC e malaria”, per il quale ha ricevuto un finanziamento dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo (AICS). Partner di progetto sono la Fondazione Italiana Uganda Onlus e il Benedict Medical Center, un piccolo centro sanitario nei pressi di Kampala, in Uganda. Nella realizzazione dell’intervento partecipano anche medici e ricercatori dell’Istituto di Malattie Infettive, che saranno impegnati nella costruzione ed erogazione di un percorso di formazione rivolto agli operatori locali.
L’intervento, della durata di 24 mesi, prevede la realizzazione di quattro Community Outreach da realizzarsi presso gli slums delle comunità di Kireka e Kisenyi di Kampala. Con il riscorso al Community Outreach l’intervento intende proporre un modello agile, innovativo e pienamente in linea con le condizioni sociali, economiche e sanitarie delle comunità beneficiarie che fornisca così un contributo, seppur su piccola scala, alla lotta contro la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, della TBC e della Malaria in Uganda mantenendo ferma l’attenzione sulla necessità di promuovere percorsi sia di cura sia di prevenzione delle malattie oggetto dell’intervento. Tale intervento mette a frutto l’esperienza maturata dal Benedict Medical Center che dal mese di ottobre 2017 ad oggi ha realizzato già quattro Community Outreach.
Obiettivo del progetto è contribuire alla lotta contro la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, della TBC e della malaria, in Uganda, attraverso la promozione di Community Outreaches ed in particolare di percorsi di prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili nelle donne delle comunità target del progetto.
Il progetto avrebbe dovuto prendere avvio il 1° marzo 2020. Purtroppo le limitazioni imposte dalla diffusione della pandemia da Covid-19 hanno ritardato l’avvio delle attività. Alcune modifiche all’impianto dell’intervento si sono rese necessarie: ad esempio la formazione agli operatori da parte del personale medico del Policlinico "Agostino Gemelli" sarà erogata a distanza e non in presenza, almeno per il primo anno, e dovrà certamente prevedere contenuti legati alla gestione della pandemia. La situazione attuale in Uganda costringe ad un ulteriore rallentamento, ma si spera di poter presto avviare il progetto.