Buongiorno,
Rivolgo il mio saluto al Magnifico Rettore, Professoressa Elena Beccalli, che ringrazio per l’invito a intervenire.
Saluto il Ministro Piantedosi, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Professore Antonio Gasbarrini, Sua Eminenza Cardinale, Baldassare Reina, Don Dante Carraro, Direttore del CUAMM, il Professore Carlo Torti, tutte le autorità.
Saluto i docenti, i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo, le autorità e tutti i presenti.
Rivolgo un saluto particolare e sentito alle studentesse, agli studenti e agli specializzandi, con l’augurio di vivere un appassionato percorso di studi e di crescita personale, in linea con la tradizione e il livello culturale e scientifico di questo prestigioso ateneo.
Nella sua relazione il Rettore ha rievocato i principi di solidarietà e di umanesimo, scritti nel DNA di un’istituzione che sa essere al servizio degli altri, salda nei suoi valori e impegnata ad affrontare al meglio le sfide emergenti per salvaguardare la salute globale.
L’attrattività di questa Università è senza dubbio dovuta alla capacità di essere partecipe dei cambiamenti in atto, nella consapevolezza che il suo compito non si limita a una mera trasmissione di saperi, ma si realizza nel contribuire alla costruzione di una società più moderna, più giusta, più inclusiva.
Da Ministro della Salute ritengo doveroso ricordare che questa istituzione fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa. Impegno che oggi fa un ulteriore balzo in avanti per assicurare il diritto alla salute anche tra i popoli che vivono in condizione di gravi deprivazioni.
In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dalla mobilità di persone, le malattie e i drammi che colpiscono per esempio il continente africano ci riguardano direttamente e ci richiamano a un maggiore senso di responsabilità. Basti pensare all’emergenza che pochissimi mesi fa ha colpito il Congo e che ha fatto attivare i sistemi di monitoraggio e di allerta di tanti Stati europei tra i quali il nostro.
Oggi siamo tutti più consapevoli che ognuno di noi gioca un ruolo nella costruzione del progresso e del benessere mondiale.
In questo contesto è maturato l’impegno dell’Italia durante la Presidenza del G7 Salute, che è stato diretto in particolare a contrastare l’antimicrobico resistenza, una vera e propria emergenza sanitaria che minaccia l’intera umanità, supportando la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. Una strategia che ha tra i suoi punti cardini anche l’attenzione verso l’Africa che oggi conta tassi di mortalità elevatissimi dovuti proprio alla resistenza antimicrobica.