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Un Ateneo che fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa

06 febbraio 2025

Un Ateneo che fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa

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Buongiorno,

Rivolgo il mio saluto al Magnifico Rettore, Professoressa Elena Beccalli, che ringrazio per l’invito a intervenire.

Saluto il Ministro Piantedosi, il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Professore Antonio Gasbarrini, Sua Eminenza Cardinale, Baldassare Reina, Don Dante Carraro, Direttore del CUAMM, il Professore Carlo Torti, tutte le autorità.

Saluto i docenti, i ricercatori, il personale tecnico-amministrativo, le autorità e tutti i presenti.

Rivolgo un saluto particolare e sentito alle studentesse, agli studenti e agli specializzandi, con l’augurio di vivere un appassionato percorso di studi e di crescita personale, in linea con la tradizione e il livello culturale e scientifico di questo prestigioso ateneo.

Nella sua relazione il Rettore ha rievocato i principi di solidarietà e di umanesimo, scritti nel DNA di un’istituzione che sa essere al servizio degli altri, salda nei suoi valori e impegnata ad affrontare al meglio le sfide emergenti per salvaguardare la salute globale.

L’attrattività di questa Università è senza dubbio dovuta alla capacità di essere partecipe dei cambiamenti in atto, nella consapevolezza che il suo compito non si limita a una mera trasmissione di saperi, ma si realizza nel contribuire alla costruzione di una società più moderna, più giusta, più inclusiva.

Da Ministro della Salute ritengo doveroso ricordare che questa istituzione fin dalla sua nascita ha lavorato per una sanità più efficiente e più equa. Impegno che oggi fa un ulteriore balzo in avanti per assicurare il diritto alla salute anche tra i popoli che vivono in condizione di gravi deprivazioni.

In un’epoca caratterizzata dalla globalizzazione e dalla mobilità di persone, le malattie e i drammi che colpiscono per esempio il continente africano ci riguardano direttamente e ci richiamano a un maggiore senso di responsabilità. Basti pensare all’emergenza che pochissimi mesi fa ha colpito il Congo e che ha fatto attivare i sistemi di monitoraggio e di allerta di tanti Stati europei tra i quali il nostro.

Oggi siamo tutti più consapevoli che ognuno di noi gioca un ruolo nella costruzione del progresso e del benessere mondiale.

In questo contesto è maturato l’impegno dell’Italia durante la Presidenza del G7 Salute, che è stato diretto in particolare a contrastare l’antimicrobico resistenza, una vera e propria emergenza sanitaria che minaccia l’intera umanità, supportando la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. Una strategia che ha tra i suoi punti cardini anche l’attenzione verso l’Africa che oggi conta tassi di mortalità elevatissimi dovuti proprio alla resistenza antimicrobica.


Anche il Piano Mattei per l’Africa ha tra le sue finalità il rafforzamento dei sistemi sanitari e della capacità di produzione farmaceutica del continente per migliorare la preparazione e la risposta a questa pandemia silenziosa a livello globale.

D’ altronde, prendersi cura di chi vive una situazione di fragilità dovrebbe essere la vocazione di chi sceglie di lavorare nella sanità e nella sanità pubblica, un settore che incontra qualche difficoltà a reclutare personale per alcune branche mediche.

Proprio per far fronte a queste criticità e per rendere nuovamente attrattiva la sanità pubblica soprattutto agli occhi dei più giovani, nella legge di bilancio sono state inserite misure che intervengono già nella fase della formazione e del reclutamento.

Penso all’aumento, dall’anno accademico 2025/2026, del 5% della parte fissa del trattamento economico per tutte le specializzazioni e del 50% della parte variabile per altre che sono meno attrattive. Non solo l’emergenza-urgenza: come pensiamo di poter sconfiggere malattie come quelle oncologiche senza avere specialisti in Anatomia patologica, Cure Palliative, Radioterapia. E questi sono solo alcuni esempi.

È stata, inoltre, riconosciuta la possibilità, per i medici con esperienza nei servizi di emergenza-urgenza, di partecipare ai concorsi per l'assunzione nel Servizio Sanitario Nazionale, facilitando così il reclutamento di personale qualificato.

Questo è solo l’inizio di una programmazione. Bisogna però, come diceva prima la Rettrice e anche il presidente Rocca, avere il coraggio di cambiare perché è un momento in cui cambiamenti sono ormai non più rinviabili in tanti settori sanità.

Questo per valorizzare la sanità, la sanità pubblica, per trovare soluzioni che possono avere un effetto nel presente. Ma bisogna soprattutto investire nel capitale umano che oggi e domani costituirà la spina dorsale del Sistema sanitario nazionale.

E ricordo sempre l’articolo 32 della nostra Costituzione che va citato anche nella sua parte finale che ci ricorda come ci dobbiamo soprattutto occupare di offrire cure gratuite ai più indigenti ed è quello che ho fatto dal primo giorno in cui ho assunto questo incarico importante.

Concludendo, voglio rinnovare i miei auguri all’Università Cattolica che offre un percorso di studi proficuo. Soprattutto spero, e sono sicuro, che chi lo sceglie lo vivrà con determinazione, la tenacia e soprattutto la voglia di contribuire a tenere alta la qualità della nostra sanità.

Grazie a tutti.

Un articolo di

Orazio Schillaci

Orazio Schillaci

Ministro della Salute

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