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Un'esperienza professionale e umana: volontari in Africa con il Charity Work Program

30 ottobre 2023

Un'esperienza professionale e umana: volontari in Africa con il Charity Work Program

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Nel cuore dell’Africa, Paolo Forcheri e Alessandro Sodano hanno scelto di trascorrere due mesi in Ghana per un’esperienza unica di solidarietà e sviluppo grazie al Charity Work Program, il programma di volontariato promosso da CeSi. Entrambi studenti di Economia, alla loro prima esperienza nel continente africano, hanno contribuito alle attività dell’organizzazione non governativa VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), una delle principali organizzazioni non governative italiane attive in Ghana. Con tre sedi di progetto, di cui la principale ad Accra, la capitale del Paese, il VIS si dedica alla cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale. La sua missione è promuovere e organizzare attività di sensibilizzazione, educazione e formazione per lo sviluppo e la cittadinanza globale.

«Siamo arrivati in Ghana il 17 luglio – racconta Paolo – e abbiamo iniziato la nostra avventura a Sunyani, nel centro ovest del Paese. Le prime settimane sono state dedicate alla formazione, durante le quali abbiamo imparato a conoscere il contesto locale e le attività svolte dal VIS nel corso degli anni». Questa fase ha reso più chiara l’importanza del loro contributo e ha creato una solida base per il lavoro futuro. Successivamente, Paolo e Alessandro si sono trasferiti ad Accra, dove si trova la sede principale del VIS. Qui hanno avuto l’opportunità di essere direttamente coinvolti nelle attività dell’organizzazione, mettendo in pratica quanto appreso durante la formazione.

Ad Accra è stato affidato loro un progetto di microcredito portato avanti dal VIS e finanziato in parte dall’Unione europea e in parte dalla Conferenza Episcopale Italiana. «Il progetto abbraccia circa un centinaio di realtà – spiega Paolo – in particolare in ambito agricolo e allevamento di animali; a fronte di un finanziamento (soldi liquidi, ma anche sementi o fertilizzanti) è previsto un obbligo di ripagamento nel tempo».

«Abbiamo avuto la possibilità di prendere in mano qualcosa che aveva bisogno di attenzione – aggiunge Alessandro – ci siamo sentiti parte del VIS in quanto abbiamo lavorato direttamente sul campo, assumendoci molte responsabilità». I ragazzi sono partiti da uno studio preliminare per visitare poi le fattorie, incontrare direttamente i contadini e incominciare un’azione di monitoraggio.
 


Il bando dell'edizione 2024 del Charity Work Program sarà pubblicato sul sito del CeSI, sul canale Instagram e Facebook del Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale 

 

Un articolo di

Valentina Stefani

Valentina Stefani

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«Poi abbiamo incontrato i cosiddetti ‘Community Savings Groups’ – spiega Paolo – gruppi di contadini gestiti da un ‘Mentor Farmer’, incaricato dal VIS di formare i coltivatori in agricoltura organica. L’approccio è quello della sostenibilità, soprattutto nel lungo periodo – aggiunge – l’obiettivo, infatti, è sviluppare iniziative e progetti che possano sostentarsi da soli e continuare in modo autonomo anche senza la presenza del VIS». A settembre è stato presentato il report che raccoglie e analizza i dati relativi al progetto di microcredito, come il numero di persone coinvolte, suddivise per genere, il numero di assunzioni generate e la percentuale di restituzione dei prestiti. «Questi dati sono molto importanti perché hanno permesso di valutare l’andamento del progetto nel tempo – spiega Paolo – facendo arrivare ulteriori finanziamenti dalla CEI e consentendo così alle attività di andare avanti».

«Il servizio civile è la cosa a cui tutti puntano quando vogliono entrare in questo mondo – afferma Alessandro, riflettendo sul desiderio diffuso di occuparsi di cooperazione internazionale – Ma non tutti possono permettersi di dedicarvi un intero anno». Invece, Alessandro e Paolo, in due mesi hanno avuto l’opportunità di crescere e capire se questa può essere la loro strada. «La nostra esperienza non si è limitata a essere volontari» – sottolinea Paolo – «Ciò che rende speciale ‘l’opportunità di collaborare con il VIS è la possibilità di svolgere un lavoro reale, concreto».

L’aspetto ‘professionalizzante’ è sicuramente uno dei motivi per il quale entrambi si sentono di consigliare l’esperienza ad altri studenti. Ma anche la possibilità di visitare un Paese con un forte spirito imprenditoriale , «le strade piene di negozietti e bancarelle», «bellissimo e colorato», dove «la gente mangia, dorme e se la gode». Insomma, «con un modo di guardare alla vita che è un insegnamento per tutti noi, perché – concludono – non c’è bisogno di avere tutto per essere felici».

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