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Un hub culturale per gli educatori museali

18 novembre 2021

Un hub culturale per gli educatori museali

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Un hub culturale che chiama a raccolta, ma allo stesso tempo di documenta e dà visibilità alle molteplici declinazioni dell’educare all’interno dei musei. È l’obiettivo che si è posto il master “Servizi educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” che di recente ha diplomato allieve e allievi della diciannovesima edizione. «Un ambizioso traguardo nel panorama della formazione post-laurea - ha dichiarato Cecilia De Carli, già docente di Storia dell’arte dell’ateneo - nato dalla vivace progettualità che si è condensata in un ricco patrimonio di esperienze, ora rese fruibili a tutti attraverso il sito dell’Ateneo nelle pagine del Centro di ricerca per l’educazione attraverso l’arte e la mediazione del patrimonio culturale sul territorio e nei musei (CREA)».

Nei loro ambiti gli studenti hanno svolto l’esperienza di tirocinio, utile a comprendere i delicati equilibri che sottendono le professionalità museali e, prima ancora, passaggio fondamentale per acquisire quelle competenze sul campo necessarie a chi opera nei servizi educativi. 

Ritrovarsi dopo un lungo periodo di isolamento, a causa dell’emergenza sanitaria, ha significato, riannodare affinità e sintonie all’insegna della comune sensibilità in rapporto al mondo variegato della mediazione del patrimonio artistico e museale.

L’incontro, promosso dal direttore del Master Danilo Zardin e dall’équipe scientifica con i docenti Cecilia De Carli, Silvia Mascheroni e Isabella Bertario, è stata anche la risposta alla richiesta degli ex allieve/i del Master che hanno dato riscontro al questionario predisposto per una indagine condotta tra aprile e novembre 2020, rivolta a 300 ex diplomate/i delle edizioni fin qui attuate. L’indagine si è posta diversi intenti: ricomporre e aggiornare l’anagrafica di tutti gli allievi coinvolti; conoscere se e quanto il percorso formativo del Master avesse prodotto esiti significativi sia per quanto riguarda la formazione personale sia per quella professionale; approfondire i settori e gli ambiti lavorativi in cui operano i diplomati, con particolare attenzione a quello dei Servizi educativi del museo e del territorio. 

Sul piano organizzativo, lo svolgimento dell’indagine è stato curato da Noemi Bressan, ex allieva del Master e gli esiti sono pubblicati nel sito del CREA. In particolare, sono stati delineati alcuni tratti salienti e attuali che caratterizzano la comunità dei giovani professionisti impegnati nell’educazione e nella mediazione del patrimonio culturale. Inoltre, questo lavoro testimonia l’interesse con cui i responsabili del Master continuano a guardare, a tutti coloro che hanno recepito positivamente la proposta del Master e hanno portato a termine la loro esperienza formativa. 

Tra i desiderata emersi dalle risposte al questionario c’era il suggerimento di potersi ritrovare per confrontarsi in merito ai problemi che caratterizzano la professionalità di coloro che operano nei servizi educativi dei musei e nella mediazione del patrimonio artistico, e la ampia partecipazione degli ex allievi delle diciotto edizioni del Master all’incontro ne è una testimonianza. 

Le voci degli allievi e delle allieve del Master hanno raccontato una passione condivisa, per il loro lavoro e le storie personali e professionali si sono così, naturalmente, intrecciate in un sentire comune che ha fatto emergere i successi e le difficoltà della mediazione/educazione del patrimonio, senza trascurare la difficoltà che deriva dall’inadeguato riconoscimento professionale dell’educatore museale.

All’appuntamento sono intervenuti anche diversi docenti del Master che hanno contribuito a testimoniare la significatività del percorso formativo messo in atto, manifestando, contestualmente, la loro disponibilità ad affiancare e a sostenere fattivamente i giovani che si approcciano alla professione. Alcuni degli intervenuti hanno rappresentato, infatti, la voce delle istituzioni museali che accolgono le allieve e gli allievi, coordinando il loro tirocinio. Infine, durante l’incontro è emersa la feconda progettualità innescata dal Master che ha consentito di intraprendere soprattutto privilegiate connessioni tra i servizi e le istituzioni dei territori, alimentando, così, percorsi generativi capaci di produrre frutti preziosi e originali.

Tutti i partecipanti hanno portato a casa la proposta concreta di poter istituzionalizzare nel prossimo futuro l’incontro periodico della comunità educante che fa capo al Master, finalizzandolo non solo alla condivisione delle esperienze, ma anche all’aggiornamento rispetto a temi e prospettive che emergeranno via via nelle pratiche attivate nei diversi ambiti di impegno a cui approdano i diplomati. 
 

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Redazione

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