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Una cena di Natale solidale e fraterna

17 dicembre 2025

Una cena di Natale solidale e fraterna

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Una festa attesa dai poveri e da tutti gli studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore nel campus di Roma dove la sera dell’11 dicembre, come ogni anno, le parole e la preghiera hanno aperto lo spazio all’accoglienza, all’affetto e a una festa di comunità: è stato tutto questo la Cena solidale di Natale, promossa dalla Comunità di Sant’Egidio e offerta da EDUCatt.

“Un momento speciale, un’alleanza sempre più stretta tra studenti, persone povere, medici e volontari – hanno commentato le promotrici e i promotori dell’evento -. Anche se ormai è un appuntamento fisso, la cena prima di Natale è vissuta sempre come una sorpresa: l’entusiasmo, la curiosità, l’attenzione e l’affetto sono stati i protagonisti della serata”.

Prima di ritrovarsi tutti insieme in Mensa.23, un incontro di preparazione con gli studenti dove sono state presentate la realtà dei poveri e delle persone senza fissa dimora, le condizioni di fragilità e di malattia, in una riflessione comune in cui è cresciuto nelle parole di tutti il senso di un Natale di accoglienza e di gioia: “Gesù è il povero e noi accogliendo i poveri accogliamo Gesù”.

Dopo la riunione, vivace e partecipata, nella Chiesa Centrale della Sede la Preghiera per la Pace nel mondo, con la meditazione di Padre Fredny Ameris sull’amore del Signore per la pace e la misericordia del Suo sguardo su tutti e su ciascuno: “La sofferenza della guerra non può lasciarci indifferenti e l’oppressione delle guerre, come frutto delle ingiustizie, aumenta la richiesta di pace”. In conclusione sono stati letti i nomi dei Paesi in guerra e per ciascuno è stata accesa una candela davanti all’altare: la luce della speranza di pace.

Al termine della preghiera i tanti giovani, quasi un centinaio, si sono divisi in due gruppi:  alcuni sono andati in Piazza San Pietro e nelle strade limitrofe per distribuire pasti e bevande calde, per ristorare e portare il calore di una visita, di parole e di ascolto. La commozione e l’incontro così ravvicinato con tante donne e uomini senza fissa dimora, fra cui alcuni anziani, ha suscitato sentimenti di tenerezza e tante domande, tutti confermati e confortati dalle parole della Sacra Scrittura: “Si è più beati nel dare che nel ricevere” (Atti 20, 35).

Tutti gli altri ragazzi hanno servito la cena in un clima festoso e familiare. A tavola con gli ospiti e i volontari della Villetta della Misericordia - la struttura di accoglienza per persone senza fissa dimora dal 2016 nel campus di Roma -  anche alcune persone che ormai hanno trovato una sistemazione stabile in co-housing, tanti amici e i medici che sostengono i molti percorsi di cura rivolti ai poveri.

“Abbiamo tutti respirato entusiasmo e allegria che hanno avuto il culmine in una grande e festosa tombolata dove molti hanno ricevuto un premio – hanno concluso gli  organizzatori dell’evento -. La gioia è stata un contagio positivo, accanto al desiderio di continuare questi incontri richiesti in primis dagli studenti come momenti di serenità e di formazione. Una formazione di umanità e solidarietà di cui sempre di più sentiamo il bisogno”.

Un articolo di

Federica Mancinelli

Federica Mancinelli

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