Il campus di Cremona ha già inaugurato nei giorni scorsi l’opera in mostra per Nulla dies sine linea. L’artista Gabriella Benedini, cremonese d’origine «Santa Monica è stato un grande contenitore di senso che, grazie all’intelligenza e alla generosità, è diventato un contenitore di conoscenza - e con riferimento all’opera esposta (Le Vele) - anche quest’opera ha l’intenzione di essere significante, di fungere da contenitore di senso. Originariamente erano barche, costruzioni che fanno parte del mito. La barca, che inizialmente era un viaggio per mare, ora sta diventando un viaggio attraverso la pulsione del vento: le cinque Vele, con la loro disposizione circolare divengono anche guscio, struttura di protezione severa nel loro isolamento, pronta però ad accogliere chiunque abbia l’ardire di avvicinarsi con lo stesso timore con cui ci si addentra in un tempio antico».
Il 29 ottobre a Roma è stata inaugurata l’opera Neburose. Giuramento di Ippocrate. L’autrice Bruna Esposito ha dichiarato che «i camici sono bianchi, immacolati. Dentro è trascritto il Giuramento di Ippocrate. Ogni camice è avvolto da una intricata rete bianca. Mi sono spesso domandata perché i medici siano vestiti di bianco… ovviamente il bianco è garante di igiene e induce fiducia, il camice bianco è una divisa che implica anche neutralità; al contempo penso ad ogni pagina vuota e bianca mentre attende la scrittura». E la curatrice Elena De Panfilis ha aggiunto: «Questa è un’opera di Grazia, di quell’eleganza che ingentilisce la vita. Non può che portare speranza».
La mostra è approdata il 10 novembre anche negli altri due campus. A Brescia la grande installazione site-specific Madri, Padri dell'artista bresciana Armida Gandini è stata pensata per la vetrata dell'atrio d'ingresso della sede centrale: «Una ricerca iniziata nel 2013 con l'immagine di mio padre ed evoluta sino ad oggi, individuando i miei padri e le mie madri spirituali come punti di riferimento». L'opera allestita è permanente ed è composta da diciotto carte di cotone applicate alle trasparenze che si affacciano sul chiostro interno, dove, partendo da ritratti fotografici di volti, l'artista ha sovrapposto i propri occhi e le proprie mani.
Vive è l'opera allestita e inaugurata nella piazzetta di Economia della sede di Piacenza, una stampa su carta e intervento di collage che l'autore William Xerra ha così definito: «Due ovali che non vengono per caso. Guardando le immagini delle case dei nonni le ritroviamo con ritratte le immagini dei nostri cari. Uno di questi è uno specchio in cui possiamo rifletterci». Nell’altro ovale campeggia la scritta VIVE, ma quale immagine emergerà da quel VIVE? «Non lo so - ha concluso l'autore -, è la memoria, ma anche un mistero, come l’infinito, l’infinito che risiede in ciascuno di noi».
La mostra sarà visitabile a Milano fino al 27 novembre dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, al sabato dalle 8 alle 13, su prenotazione dei posti all’indirizzo centro.pastorale-mi@unicatt.it. Nelle altre sedi le inaugurazioni si sono svolte a Roma il 29 ottobre, a Piacenza e a Brescia il 10 novembre. I giorni e gli orari di visita negli altri campus sono rispettivamente: a Cremona in via Stefano Leonida Bissolati,74 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 17 fino al 27 novembre; a Piacenza in via Emilia Parmense, 84 da lunedì a venerdì dalle 7.30 alle 20 fino al 10 dicembre; a Brescia in via Trieste, 17 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 12 fino al 10 dicembre; a Roma al Polo Universitario Giovanni XXIII in Largo Francesco Vito, 1 da lunedì a venerdì dalle 8 alle 19 e al sabato dalle 9 alle 13 fino al 27 novembre.