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Emma e Pierangela: oltre lo studio, la crescita personale

04 settembre 2025

Emma e Pierangela: oltre lo studio, la crescita personale

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«Pienamente soddisfatta del mio percorso di studio che ha superato le mie aspettative». È questo il giudizio che accomuna le cugine Emma Dentella e Pierangela Sala - alumnae della Facoltà di Economia - se ripensano ai loro anni milanesi in Università Cattolica. Anni impegnativi dove un ambiente stimolante, la passione di docenti qualificati e l’attenzione alla persona hanno fatto la differenza, rendendo oggi Emma e Pierangela orgogliose di far parte della grande Community Alumni.


L'università non è solo lezioni, studio ed esami. È un mondo fatto di incontri, scoperte e crescita personale, dove ogni aula, ogni biblioteca e ogni suo spazio può offrire occasioni per incontri, confronti e imparare qualcosa di nuovo, non solo sui libri, ma anche su sé stessi e sugli altri.

I ricordi e le parole delle cugine Emma Dentella e Pierangela Sala - entrambe alumnae della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - restituiscono l'immagine di anni di studio dove l'impegno personale si è sempre interfacciato con la passione dei docenti e un ambiente positivo e ricco di stimoli.

«Questi tre anni sono stati sicuramente intensi, ma anche ricchi di opportunità - afferma infatti Emma, neolaureata in Economia e gestione aziendale -. Guardandomi indietro, posso dire che sono stati anche anni molto divertenti, in cui ho avuto la fortuna di conoscere persone straordinarie, alcune delle quali credo davvero che resteranno al mio fianco per tutta la vita. Non parlo solo dei miei compagni di corso, ma anche dei professori, molti dei quali sono stati capaci di trasmettere con passione le loro conoscenze. Credo che proprio questa passione sia ciò che ho apprezzato di più». E così deve essere stato davvero per la neodottoressa che si dice molto soddisfatta del proprio percorso di studio «dove ho avuto la possibilità di studiare ciò che ho sempre desiderato». La Cattolica ha superato le sue aspettative: «Non solo in termini di qualità dell’insegnamento, ma anche come luogo di condivisione e crescita».

Stesso giudizio e medesime parole «pienamente soddisfatta del mio percorso di studio che ha superato le mie aspettative» quelle espresse da Pierangela, che si è laureata nel 1999 in Economia e commercio e che, ripensandosi studentessa nell’Ateneo di largo Gemelli, racconta: «Sono ormai passati diversi anni, ma ho sempre un buon ricordo degli anni di studio trascorsi in Cattolica. Sono stati anni giustamente impegnativi ma che mi hanno regalato anche tanti bei momenti e soddisfazioni, non solo dal punto di vista dello studio, ma anche per l’ambiente positivo e ricco di stimoli dell’università».

L’alumna Pierangela - che dopo l’esame per commercialista ha gestito l’azienda di famiglia - ricorda molto bene le lezioni di Diritto privato del professor Giorgio Floridia: «Conservo ancora il suo libro nella mia libreria e spesso, nel corso della mia attività lavorativa, le nozioni apprese dal suo corso mi sono state molto utili». Un ricordo particolare è riservato anche alla professoressa Maria Megale, relatrice della sua tesi intitolata Il nuovo modello organizzativo dell’impresa italiana nell’era digitale: l’esperienza Ibg di Siemens Informatica.


Anche Emma – facendo ben presente di aver incontrato «tanti docenti meritevoli lungo il mio percorso, e di questo sono molto grata, perché non c’è nulla di più bello che imparare da chi ama insegnare e trasmettere la propria passione» - ricorda con stima la sua relatrice, Paola Fandella, docente di Economia dei mercati mobiliari, e il professor Alfonso Del Giudice, docente di Finanza aziendale: «Entrambi hanno avuto un ruolo importante nel mio cammino universitario, penso che in parte abbiano contribuito anche, in modo diverso, alla mia scelta di proseguire gli studi sempre in Università Cattolica, orientandomi verso il corso di laurea magistrale in Banking and Finance».

Determinante nella decisione di proseguire gli studi sempre in Cattolica è stata inoltre la consapevolezza di aver trovato «oltre all’eccellenza accademica e all’alta qualità della formazione, una forte attenzione alla persona, non solo come studente, ma come individuo. In Cattolica ho trovato un ambiente stimolante, ricco di opportunità e, al tempo stesso, profondamente umano. È un luogo in cui si studia, si vive con entusiasmo e dove ci si sente accolti. E tutto questo contesto ti invita a dare il meglio di te, giorno dopo giorno». Se quindi per l’alumna Emma studiare in Cattolica ha rappresentato un vero e proprio valore aggiunto alla sua formazione, per l’alumna Pierangela «il valore aggiunto dell’Ateneo è insito nel fatto di non prescindere dai valori morali per concentrarsi solo sull’insegnamento e la formazione. In pochi atenei si insegna ad essere delle persone buone, corrette, per bene». La scelta di immatricolarsi in Cattolica, più che sulla base di un’idea precisa di che cosa voler fare “da grande”, per Pierangela derivò dall’esigenza e dal desiderio di ricevere «una formazione seria, con una importante tradizione, certamente in ambito economico ma, al tempo stesso, anche di ampio raggio».

Sua cugina Emma racconta invece di aver scelto dove immatricolarsi «in un momento difficile e inaspettato della mia vita», confessa inoltre «di aver scelto la Cattolica per portare avanti una promessa fatta a un caro amico» e oggi, conseguita la sua laurea triennale, ammette con sicurezza e orgoglio che «non avrei potuto fare scelta migliore, ripensandoci, credo che in fondo avessi già deciso… mi serviva solo un piccolo incoraggiamento per seguire una direzione che dentro di me avevo già tracciato. Credo che la scelta dell’università debba anche seguire le sensazioni che si provano in un preciso momento della vita e le mie, verso la Cattolica, erano tutte positive».

Sensazioni che si sono mantenute, che hanno accompagnato Emma da studentessa, e che l’hanno portata, una volta che si è laureata, ad affermare: «Ogni volta che entro in università, che varco l’ingresso di largo Gemelli, mi sembra di tornare a casa: i chiostri, gli spazi verdi, persino gli scoiattoli...percepisco un forte senso di appartenenza».

Le parole e i ricordi delle alumnae Emma e Pierangela rimandano a un’università vissuta come non solo un’accademia del sapere, ma come una comunità viva e ricca di incontri, esperienze, stimoli ed emozioni che restano dentro e accompagnano nel tempo.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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