Anche Emma – facendo ben presente di aver incontrato «tanti docenti meritevoli lungo il mio percorso, e di questo sono molto grata, perché non c’è nulla di più bello che imparare da chi ama insegnare e trasmettere la propria passione» - ricorda con stima la sua relatrice, Paola Fandella, docente di Economia dei mercati mobiliari, e il professor Alfonso Del Giudice, docente di Finanza aziendale: «Entrambi hanno avuto un ruolo importante nel mio cammino universitario, penso che in parte abbiano contribuito anche, in modo diverso, alla mia scelta di proseguire gli studi sempre in Università Cattolica, orientandomi verso il corso di laurea magistrale in Banking and Finance».
Determinante nella decisione di proseguire gli studi sempre in Cattolica è stata inoltre la consapevolezza di aver trovato «oltre all’eccellenza accademica e all’alta qualità della formazione, una forte attenzione alla persona, non solo come studente, ma come individuo. In Cattolica ho trovato un ambiente stimolante, ricco di opportunità e, al tempo stesso, profondamente umano. È un luogo in cui si studia, si vive con entusiasmo e dove ci si sente accolti. E tutto questo contesto ti invita a dare il meglio di te, giorno dopo giorno». Se quindi per l’alumna Emma studiare in Cattolica ha rappresentato un vero e proprio valore aggiunto alla sua formazione, per l’alumna Pierangela «il valore aggiunto dell’Ateneo è insito nel fatto di non prescindere dai valori morali per concentrarsi solo sull’insegnamento e la formazione. In pochi atenei si insegna ad essere delle persone buone, corrette, per bene». La scelta di immatricolarsi in Cattolica, più che sulla base di un’idea precisa di che cosa voler fare “da grande”, per Pierangela derivò dall’esigenza e dal desiderio di ricevere «una formazione seria, con una importante tradizione, certamente in ambito economico ma, al tempo stesso, anche di ampio raggio».
Sua cugina Emma racconta invece di aver scelto dove immatricolarsi «in un momento difficile e inaspettato della mia vita», confessa inoltre «di aver scelto la Cattolica per portare avanti una promessa fatta a un caro amico» e oggi, conseguita la sua laurea triennale, ammette con sicurezza e orgoglio che «non avrei potuto fare scelta migliore, ripensandoci, credo che in fondo avessi già deciso… mi serviva solo un piccolo incoraggiamento per seguire una direzione che dentro di me avevo già tracciato. Credo che la scelta dell’università debba anche seguire le sensazioni che si provano in un preciso momento della vita e le mie, verso la Cattolica, erano tutte positive».
Sensazioni che si sono mantenute, che hanno accompagnato Emma da studentessa, e che l’hanno portata, una volta che si è laureata, ad affermare: «Ogni volta che entro in università, che varco l’ingresso di largo Gemelli, mi sembra di tornare a casa: i chiostri, gli spazi verdi, persino gli scoiattoli...percepisco un forte senso di appartenenza».
Le parole e i ricordi delle alumnae Emma e Pierangela rimandano a un’università vissuta come non solo un’accademia del sapere, ma come una comunità viva e ricca di incontri, esperienze, stimoli ed emozioni che restano dentro e accompagnano nel tempo.