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Valori, competenze e relazioni: in Cattolica un percorso di crescita personale e professionale

13 giugno 2024

Valori, competenze e relazioni: in Cattolica un percorso di crescita personale e professionale

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Anni ricchi di sfide e scoperte, dove non sono state acquisite solo nozioni e conoscenze, ma anche valori, competenze e relazioni che hanno plasmato il percorso di crescita personale e professionale. È questo il ricordo comune di Eliana ed Elena Di Caro - zia e nipote, laureate della Facoltà di Lettere e di Economia – che in Cattolica hanno trovato una completa corrispondenza tra proposta formativa e i propri interessi e desideri. È per questo che sono grate alla loro Università e sono orgogliose di far parte della Community Alumni.


Ricordi nitidi e indelebili di un’esperienza formativa che ha plasmato, nel senso più positivo del termine, la loro formazione accademica e personale. Ricordano perfettamente i nomi dei docenti, gli argomenti di tesi e persino le parole di alcune lezioni particolarmente illuminanti. Ma soprattutto rammentano la bellezza di un luogo che ha permesso loro di ampliare i propri orizzonti di conoscenza tracciando, al contempo, le strade corrette per perseguire i propri interessi, aspirazioni e desideri.

Per Eliana ed Elena Di Caro, rispettivamente zia e nipote laureate in Lettere moderne ed Economia, gli anni di studio in Università Cattolica sono stati anni cruciali che hanno determinato «un vero e proprio salto di qualità». Come dice l’alumna Eliana che racconta: «Volevo fare la giornalista da sempre, sapevo che Milano era la città ideale e dopo la maturità avevo scoperto che in Cattolica esisteva un corso di laurea in Lettere moderne con indirizzo in Comunicazioni sociali: un connubio perfetto sulla carta, e che tale si è rivelato anche nei fatti».

Eliana infatti – oggi affermata giornalista del Sole 24 Ore, vice caposervizio al supplemento della cultura “Domenica”, dove cura le pagine di Storia, Economia e società, e autrice di molte pubblicazioni su temi legati alle donne e ai loro diritti – non ha dubbi nell’affermare che la sua tesi di laurea è stata «una concreta prova sul campo che le ha permesso di capire che il giornalismo era la strada che voleva veramente intraprendere».

«Intitolata La comunicazione politica: evoluzione linguistica e implicazioni sociali, si trattava di una tesi sulla comunicazione politica in Italia: era appena esploso il fenomeno Berlusconi che non era stato ancora studiato ed elaborato» spiega Eliana raccontando come «alla ricerca teorica sull’evoluzione delle strategie comunicative nei decenni precedenti e sui cambiamenti apportati da Berlusconi (che aveva estremizzato il processo di personalizzazione partito con Craxi e Pannella), affiancai delle interviste sul tema ad alcuni esponenti politici, condotte in Parlamento: fu un’esperienza importante, la prima sul campo, a tu per tu, con gli interlocutori di cui avrei scritto».

Anche per la nipote Elena - che lo scorso febbraio ha conseguito la laurea magistrale in Management per l’impresa, dopo la triennale in Economia e gestione aziendale – gli anni di studio in Cattolica hanno rappresentato «un periodo ricco di sfide e scoperte, dove ho acquisito non solo conoscenze accademiche, ma anche valori, competenze e relazioni che hanno plasmato la mia identità, nonché il mio percorso di crescita personale e professionale». In particolare, l’alumna della Facoltà di Economia sottolinea - come aveva già osservato la zia alumna della Facoltà di Lettere – che studiando nell’Ateneo di Largo Gemelli ha avuto l’opportunità di esplorare «diverse aree di interesse che hanno contribuito a definire meglio le ambizioni professionali, tra queste l’analisi di mercato e il marketing mi hanno particolarmente appassionato, influenzando le mie scelte professionali future». Alla solida base teorica, data dallo studio, Elena ricorda come ha potuto inoltre unire l’utilità di esperienze pratiche di progetti di ricerca e stage formativi dai quali ha appreso bene «l’uso di strumenti analitici e metodologie di ricerca per comprendere le dinamiche del mercato, per identificare le esigenze dei consumatori e sviluppare strategie efficaci di marketing».

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

Graziana Gabbianelli

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Elena ritiene che il suo corso di laurea magistrale sia stata un’esperienza «incredibilmente interessante e stimolante» soprattutto per il lavoro di tesi sul tema: WeRoad, un’indagine statistica sull’approccio dei turisti verso le nuove tendenze di mercato nel contesto del turismo 4.0, elaborato con il professor Alessandro Recla, docente di Analisi di mercato, come relatore. «L’argomento mi ha affascinato fin dall’inizio perché mi ha consentito di esplorare un settore in continua evoluzione, ricco di sfide coinvolgenti. Durante l’elaborazione della tesi ho esaminato dati empirici, realizzato interviste e analizzato i comportamenti dei turisti mediante metodi statistici avanzati» spiega l’alumna, affermando che portare avanti tale ricerca l’ha fatta sentire «parte di una conversazione più ampia sul futuro del turismo e mi ha fornito conoscenze e competenze che credo proprio si riveleranno molto utili nel mio percorso professionale».

Determinante in questa esperienza formativa e di crescita è stato il ruolo dei docenti dell’Università Cattolica. Professori che permettono di acquisire una visione più ampia del proprio campo di studio e quindi, al contempo, una formazione culturale, scientifica completa e di alta qualità, che va oltre i confini dell’aula e si connette con la realtà professionale, offrendo la possibilità di entrare in contatto con professionisti del mondo del lavoro.

«Non posso identificare un singolo professore che abbia avuto un impatto straordinario su di me in modo individuale. Piuttosto, ritengo che ogni docente abbia contribuito in maniera unica e significativa alla mia formazione accademica e personale. Ognuno di loro ha portato con sé una prospettiva diversa, esperienze uniche e una passione per la propria disciplina, che hanno arricchito il mio apprendimento in modi diversi» afferma infatti Elena raccontando come «le lezioni, le discussioni in aula e le interazioni con i docenti sono state tutte preziose occasioni per esplorare nuove idee, affinare le mie capacità critiche e ampliare i miei orizzonti intellettuali. In questo senso, ritengo che l'insieme delle esperienze con tutti i professori abbia contribuito in modo significativo al mio percorso di studio e alla mia crescita personale».  

Sulla stessa linea d’onda anche la zia Eliana che però riserva un ricordo speciale in particolare per due professori: «Claudio Scarpati, di Letteratura italiana 2 e Fausto Colombo, di Teoria e tecnica della Comunicazione. Il primo, di preparazione e sensibilità straordinarie, lasciava un senso di incantamento alla fine delle lezioni (era un corso monografico su Montale) che mi porto ancora dietro: un uso delle parole, un’attenzione alle sfumature, a ciò che rende al meglio un concetto o una situazione o un personaggio… che cerco di riproporre sempre, nel mio lavoro, quando scrivo; con il secondo guardavo a quello che avrebbe potuto essere il giornalismo, alla strada che volevo percorrere e a come rafforzarla intellettualmente. Anche lui si ascoltava senza rendersi conto del passare dei minuti”. Ma ci sono anche altri due docenti che l’alumna Eliana vuole ricordare con gratitudine, e sono il suo relatore, il professor Vincenzo Cesareo, e il suo controrelatore Marco Lombardi, perché come ci tiene a sottolineare «la mia tesi ha costituito il punto di partenza di tutta la mia strada, e sono loro davvero grata di avermi seguita e incoraggiata».

Ed è quindi alla luce di tutto ciò che Eliana non ha dubbi nell’individuare il valore aggiunto di una laurea in Cattolica nella «competenza di chi vi insegna e nella serietà dell’Ateneo», a cui aggiunge quel che lei definisce una «dimensione equilibrata» vale a dire il «non aver mai avuto difficoltà a seguire una lezione per mancanza di posti in aula o per un rinvio dell’ultimo momento» senza dimenticare la possibilità di partecipare a interessanti incontri ed eventi, con ospiti autorevoli, organizzati dall’università.

Oltre ai chiostri di Largo Gemelli c’è un altro luogo molto importante che ha caratterizzato gli anni da studentessa universitaria di Eliana: il Collegio Paolo VI dove «giunta a Milano da Matera, in totale solitudine, mi sono sentita parte di una vera comunità, in cui ci si sostiene superando insieme i momenti di difficoltà che si possono incontrare in un percorso di studio». Una comunità in cui si costruiscono amicizie «salde, durature, inscalfibili, ancora oggi presenti nella mia vita» afferma Eliana, riscontrando che il bello e il valore aggiunto dell’esperienza collegiale sta nel fatto che «ci si misura con persone di diversa provenienza culturale e sociale ma che remano tutte insieme nella stessa direzione, perché gli obiettivi sono comuni. Anche quando ci si scontra o si dissente, si impara a tener conto degli altri e del loro punto di vista: una vera e propria lezione di vita». 

È quindi un ricordo della Cattolica estremamente positivo quello che zia Eliana ha passato a sua nipote Elena quando doveva decidere dove immatricolarsi, è il ricordo di una università come intersezione di discipline, seminari, incontri, confronti che rendono l’Ateneo stesso un crocevia di possibilità e opportunità di crescita. Ma oltre alla testimonianza della zia, che ha certamente influenzato la scelta, Elena racconta che per lei fattori determinanti sono stati l’eccellente reputazione accademica e la qualità dell’offerta formativa. Fattori che lei stessa ha potuto appurare durante il suo percorso di laurea triennale e che l’hanno portata alla decisione di riscegliere la Cattolica anche per la laurea magistrale. «Ho trovato il programma della laurea magistrale in Management per l’impresa molto stimolante e allineato ai miei interessi di ricerca e alle mie ambizioni professionali. La possibilità di approfondire ulteriormente le mie conoscenze in un ambiente accademico di alta qualità, arricchito da docenti esperti e risorse all'avanguardia, era un'opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire» spiega l’alumna Elena, che non nega che anche la «familiarità con l’Ateneo ha giocato un ruolo importante nella decisione di continuare presso la medesima università della laurea triennale, in quanto mi ha dato un senso di continuità e di appartenenza che ho trovato estremamente prezioso. La vasta rete, inoltre, di connessioni con aziende e società offerta dalla Cattolica – conclude Elena – è risultata fondamentale nel facilitare il mio inserimento nel mondo del lavoro sia durante che dopo la laurea».

Dalle testimonianze e le parole delle alumnae Eliana ed Elena emerge chiaramente il ricordo di un’università dove le lezioni non erano solo ore di trasmissione di nozioni e conoscenze, ma occasioni per esplorare nuovi temi, dibattere idee e mettere in discussione il pensiero consolidato; emerge l’immagine di un Ateneo dove i docenti si ponevano anche come punti di riferimento per ispirare nuovi interessi, ma soprattutto emerge la consapevolezza di aver studiato in un’università dove la  formazione era sempre finalizzata a mettere al centro la persona, con le sue domande e i suoi desideri, per aiutarla nella costruzione della propria identità personale e professionale.

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