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Vite a bordo: in mare aperto l’equipaggio è come una famiglia

04 luglio 2022

Vite a bordo: in mare aperto l’equipaggio è come una famiglia

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Forza armata della Repubblica Italiana, alla Marina Militare sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali.

Ma come funziona la vita a bordo? Quale organizzazione comportano missioni in mare aperto che possono durare anche sei mesi?

Chiara Forte lo ha chiesto ai diversi membri dell’equipaggio ormeggiato presso la stazione navale di Brindisi, spinta anche dalla volontà di comprendere meglio e più da vicino il mestiere del padre.

Laureanda al Dams della sede bresciana - «il documentario è la mia tesi triennale, dovrei discuterla a dicembre» - è salita a bordo del San Marco per raccontare come funziona “dall’interno” una nave da guerra anfibia.

Nome tecnico: Landing Platform Dock (LPD), ossia unità di trasporto anfibio allagabile. La San Marco viene usata dalle forze armate per sbarcare truppe d’assalto, trasportare personale e materiali in porti attrezzati o zone disastrate, fornire assistenza sanitaria, spostare veicoli speciali come cucine, ospedali da campo, generatori di corrente o evacuare la popolazione civile via mare e via elicotteri.

Cinque giorni di riprese nella stazione navale di Brindisi, per visitare gli ambienti accompagnata della Marina Militare italiana. Con Chiara, nel ruolo di regista, anche i compagni di corso Federico Bertetti (produttore), Simone Ligabò (operatore) e Irene Paletti (direttrice della fotografia).

«Nel documentario mostro i diversi ambienti di cui è composta la nave ed il loro funzionamento. Dalla cambusa dove vengono catalogati gli approvvigionamenti prima della partenza, ai locali in cui si azionano i motori o le aree d’atterraggio dei velivoli» anticipa Chiara.

La spiegazione è affidata alle interviste e testimonianze di alcuni membri dell’equipaggio, di diversi gradi, dal Capitano di Vascello ai Volontari in ferma Prefissata.

«Oltre al racconto del funzionamento pratico, emerge il forte senso di comunità e appartenenza che si crea vivendo fianco a fianco, in mare aperto, per lunghi periodi. L’equipaggio diventa una sorta di famiglia alternativa a quella di terra» racconta Chiara.

Prima della discussione della tesi la studentessa volerà negli Stati Uniti, da luglio a settembre, grazie alla borsa di studio vinta nell’ambito del Summer Programs Cattolica International.

«Frequenterò i corsi di Digital Cinematography e Producing for Film and Television della UCLA di Los Angeles».

Un articolo di

Bianca Martinelli

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