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Vuoi diventare uno scrittore? Prima impara ad esser un lettore

05 dicembre 2025

Vuoi diventare uno scrittore? Prima impara ad esser un lettore

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«Come lo spazio e il tempo nella fisica quantistica, la scrittura e la lettura sono due curve che si rincorrono». Parola di Sandro Veronesi.

Lo scrittore fiorentino, pluripremiato (Strega, Campiello, Viareggio) è venuto lo scorso 2 dicembre, in Università Cattolica, per presentare il corso “Il piacere della scrittura”, una delle numerose proposte dell’Ateneo per la formazione continua.

In dialogo con il direttore del corso, il professor Giuseppe Lupo, docente di teoria e storia della modernità letteraria a sua volta narratore, Veronesi ha affrontato le sfide della libertà d’espressione (di recente con altri scrittori ha avanzato la candidatura per l’apertura di una sezione del Pen International a Roma), l’impatto dell’intelligenza artificiale sui mestieri della creatività e il rapporto appunto tra scrittura e lettura.

Un articolo di

Francesco Chiavarini

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Che non si possa scrivere senza prima aver imparato a leggere è la convinzione profonda anche dei promotori di questa iniziativa che negli anni ha aiutato appassionati di storie e romanzi a diventare a loro volta autori.

«Sembrerebbe un concetto elementare ma nelle ultime edizioni ci siamo accorti che non lo è poi così tanto», ha sottolineato nella presentazione Giuliana Grimaldi, giornalista ed editor.

Così quest’anno ci saranno in cattedra docenti, editor, scrittrici e scrittori (una faculty come sempre di prim’ordine nella quale compaiono lo stesso Sandro Veronesi, ma anche molti altri nomi noti del panorama letterario italiano). Attraverso lezioni frontali e laboratori, continueranno (a partire dal 28 gennaio 2026) ad essere messi a fuoco i temi narrativi, le principali tecniche di scrittura. 

E – novità - proprio alla lettura sarà dedicata un’attenzione particolare (11 su 37 incontri complessivi).

«Una caratteristica specifica della nostra offerta che la differenzia da esperienze analoghe: quasi un mini corso dentro quello principale», ha sottolineato Grimaldi.

Perché, naturalmente, non è sufficiente saper leggere per diventare un lettore, cioè qualcuno in grado non solo di emozionarsi davanti ad un testo (questo succede a chiunque abbia imparato a leggere) ma di capire come e perché un testo è in grado di farlo ed un altro no.

Soprattutto, dovrebbe essere ovvio, non è sufficiente leggere ma occorre saperlo fare, se si vuole diventare uno scrittore e non limitarsi soltanto a scrivere.

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