Si sono messe in gioco nel corso di una notte, quella dello scorso 20 aprile, alcune studentesse del Collegio “San Luca - A. Barelli” dell’Università Cattolica che, insieme a circa 1700 volontari all’interno di 338 aree territoriali, hanno partecipato alla “Notte della Solidarietà”, collaborando a effettuare una rilevazione con l’obiettivo di individuare e censire le persone “senza tetto” che vivono per strada, in sistemazioni di fortuna o nei dormitori e nelle strutture di accoglienza. Un evento importante che permetterà di riuscire a rispondere in modo puntuale e più efficiente ai bisogni delle persone fragili ed emarginate.
L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale con l’Istituto Nazionale di Statistica, è stata un richiamo anche per chi non è riuscita a partecipare direttamente, un segno di cittadinanza solidale, un'occasione per sperimentare un volto diverso delle istituzioni e un passo in più nel percorso del “Campus Solidale”, la rete delle attività di volontariato socio-sanitario promosse dalla Sede di Roma dell’Università Cattolica.
«Ci hanno colpito moltissimo lo stile familiare delle comunicazioni ricevute e i diversi momenti organizzati per incontrarsi con i vari volontari e con i coordinatori di Roma Capitale – hanno testimoniato le coordinatrici del Collegio - non solo note tecniche, vademecum e indicazioni puntuali, ma desiderio di confronto, di incontro, di sentirsi comunità. Dopo poco tempo tutte abbiamo avuto l’impressione di un legame forte, di una conoscenza reciproca impensata, di una cura dell’incontro fatta di sguardi, di segni, di momenti a questo dedicati».
«Per le strade – hanno continuato - ciascuna era attenta a che nessuno fosse tralasciato, alla stanchezza della ricerca corrispondeva il desiderio grande di dare un nome e un volto a ciascuno, di offrire un sorriso e uno sguardo benevolo, di dire “ci siamo per te”, “fai parte della nostra comunità”. Siamo fiere che la nostra Università abbia aderito e sostenuto questa importante iniziativa. Il nostro impegno accademico sarebbe povero e sterile senza un reale impegno verso una cittadinanza sempre più solidale e corresponsabile».
«Grazie di essere state, e speriamo essere ancora, parte di questa nuova comunità di pace che abbiamo creato assieme»: queste le parole di ringraziamento da parte della segreteria organizzativa che, a conclusione di tutto, ci sintetizzano il senso di quella serata scaldandoci ancora una volta il cuore – hanno detto a margine dell’evento - Abbiamo contato insieme e ora, insieme, conteremo di più!”
Le testimonianze delle studentesse del Collegio “San Luca - A. Barelli”
«Penso che la Notte della Solidarietà abbia dimostrato come il comune di Roma e tanti cittadini abbiano a cuore la realtà dei “senza fissa dimora” – ha detto Floriana -, per regalare un sorriso, uno sguardo, una parola di vicinanza e conforto a chi ha una storia di vita difficile e turbolenta. Prendere parte a quest’esperienza mi ha fatto capire che a volte basta veramente poco per fare tanto. Spero che questo sia solo un punto di partenza per smuovere nel cuore di tutti il senso di solidarietà e carità affinché si possa puntare ad attuare cose sempre più grandi».
«Partecipare alla Notte della Solidarietà è stata un'esperienza incredibilmente arricchente – così Annachiara - Mi ha fatto comprendere quanto sia potente il sostegno della comunità. Ciò che mi ha colpito di più è stato il senso di connessione umana che si è creato, anche tra i volontari, persone sconosciute e senza niente in comune, legate solamente dal desiderio di fare qualcosa per il prossimo, specie per coloro che sfortunatamente vengono spesso dimenticati dalla società. Questa esperienza mi ha ricordato l’importanza della solidarietà e del fare la differenza, anche con piccoli gesti».
Il sito del “Campus Solidale”
«È sempre bello riscoprire questo mondo di umanità e resilienza, questo ha suscitato in me un profondo senso di gratitudine e la consapevolezza dell'importanza di un aiuto concreto nella vita degli altri – ha sottolineato Mirjam - ci ha permesso di apprendere l'importanza di una comunità che si sostiene reciprocamente e pone attenzione nei confronti di tutti. Nella nostra vita spesso frenetica e individualista, il dedicare del tempo per gli altri ci ricorda quanto sia preziosa l'empatia, e quanto questo possa farci sperare in una comunità più attenta alle esigenze di tutti».
«L’obiettivo di questa esperienza è stato quello di ottenere un quadro realistico della situazione per aiutare chi è più vulnerabile, fondamentale per creare una rete di solidarietà e offrire supporto alle persone bisognose – ha aggiunto Roberta - La Notte della Solidarietà ha rappresentato un momento molto significativo per me e sicuramente importante per la società, mirando ad una sempre più rinnovata attenzione alle sfide sociali che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno».
«L’iniziativa della Notte della Solidarietà mi ha dato la possibilità di toccare con mano la condizione disagiata e precaria in cui si trovano i tanti “senza fissa dimora” di Roma – ha concluso Gaia - Porto con me i loro sguardi impauriti, ma desiderosi di chiedere aiuto, i loro volti stanchi ma pronti ad accogliere noi volontari. È stata un’esperienza molto toccante e coinvolgente a livello emotivo. Sarebbe bello se ci fossero più iniziative di questo tipo, necessarie per farci ricordare quanto siamo fortunati».