«Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo». Non ci sono parole, o meglio, le parole non bastano, come dice Primo Levi, per raccontare l’unicum rappresentato dall’Olocausto. E nemmeno le tante forme di distruzione, eccidio, discriminazione perpetrate nel mondo ieri e oggi.
La Shoah, insostituibile monito per l’umanità, continua a essere ricordata grazie ai testimoni ancora viventi, ai campi di sterminio visitabili, ai musei dedicati, alla letteratura. E anche quest’anno l’Università Cattolica celebra il Giorno della Memoria del 27 gennaio proponendo una serie di iniziative nei suoi campus. Ora che i testimoni cominciano a venire meno è sempre più necessario che soprattutto le giovani generazioni sviluppino una coscienza morale e civile e si facciano portavoce dell’insegnamento tramandato dalla storia.
Continuando a essere visitati, i luoghi parlano, restano vivi come le donne, i bambini e gli uomini che hanno impresso nei loro corpi e nelle loro anime la deportazione e la tortura.
Per non lasciare che, una volta scomparsi tutti i testimoni, non restino solo poche righe sui libri di storia, l’Università Cattolica ha promosso un incontro dove si è parlato dei luoghi della Memoria a partire da Milano dove è sorto il Memoriale della Shoah, il famoso Binario 21, e dove si possono calpestare le pietre d’inciampo, un vero e proprio museo diffuso sul selciato con i nomi degli innocenti che hanno pagato con la vita il prezzo di essere ebrei.
Ma c’è di più. Una Rete italiana di luoghi della memoria è stata creata in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del merito per favorire i viaggi degli studenti, garantire e accrescere la consapevolezza di cosa è stato l’Olocausto (luoghi che saranno raggiungibili, con il sostegno di Trenitalia - Gruppo Ferrovie dello Stato - a costi agevolati fino al 31 dicembre 2023). La professoressa Milena Santerini, docente di Pedagogia e fino a pochi giorni fa Coordinatrice nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, in questo video racconta il progetto e cita, oltre al Memoriale a Milano, il civico Museo della Risiera di San Sabba a Trieste, il Museo Nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, la Fondazione Museo della Shoah di Roma, la Fondazione Fossoli a Carpi e il Museo internazionale della memoria Ferramonti di Tarsia (Cosenza).