Al pediatra Danilo Buonsenso lo Young Investigator Award

È stato assegnato al dottor Danilo Buonsenso, docente di Pediatria all’Università Cattolica e dirigente medico dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, lo Young Investigator Award, conferito ad Atene lo scorso 12 maggio 2022 dalla European Society for Paediatric Infectious Disease (ESPID).

Danilo Buonsenso, membro della European Society for Paediatric Infectious Disease, ha partecipato a importanti progetti che hanno portato a progressi nella comprensione della tubercolosi pediatrica, del Covid-19 e del Long Covid pediatrico, pubblicando articoli su importanti riviste ad alto impatto a livello internazionale e contribuendo in modo significativo ai primi grandi studi sul Covid-19 pediatrico in Europa.

Il Long Covid non colpisce solo gli adulti: dallo scorso anno i pediatri hanno iniziato a scoprire che della fastidiosa sintomatologia soffrivano anche i bambini, dopo settimane o anche mesi dopo l’inizio dell’infezione da coronavirus. E’ un tema rilevante anche per gli adolescenti per la quale è importante il trattamento medico, ma soprattutto la prevenzione. La sintomatologia è analoga, seppur più lieve, a quella che presentano gli adulti e i giovani adulti, ed è caratterizzata da dolori muscolari e toracici, astenia, affaticabilità, debolezza di concentrazione fino a vuoti di memoria. Naturalmente, questi sintomi hanno un impatto maggiore sui minori nella loro vita sociale, familiare e scolastica e sulla loro generale qualità di vita.

«Attraverso progetti di collaborazione nazionale e internazionale abbiamo descritto le prime casistiche di Covid-19 e Multisystem Inflammatory Syndrome in Italia, Europa e America Latina – dice il dottor Buonsenso - abbiamo evidenziato sin da subito che, sebbene il Covid-19 sia nella maggior parte dei casi una patologia lieve in età pediatrica, non mancano casi di malattia grave o critica che richiedono ospedalizzazione, anche in terapia intensiva pediatrica, e in rari casi può anche essere letale, soprattutto per minoranze etniche o bambini fragili. Inoltre, già nella seconda metà del 2020, con i nostri studi di follow up, abbiamo riscontrato che alcuni minori non recuperano lo stato di salute “pre Covid”, presentando un complesso quadro di segni e sintomi che li limitano nella vita di tutti i giorni».

«Stiamo orientando la nostra ricerca verso le ipotesi più plausibili – continua Buonsenso - tra cui disfunzioni immunitarie, persistenza del virus o sue parti in santuari, o infiammazione cronica endoteliale. Sebbene molte domande restano aperte, stiamo collaborando con tutto il mondo e con l'Organizzazione Mondiale della Sanità per armonizzare la ricerca e la diagnostica a livello globale».

«Il Long Covid pediatrico è una condizione complessa che può presentarsi in maniera diversa a seconda del sesso o dell’età dei bambini e che può coinvolgere diversi sistemi e organi – spiega il professor Piero Valentini, docente di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica e responsabile dell’Unità Operativa di Malattie infettive pediatriche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS - Per tale motivo, la gestione di questi bambini è estremamente complessa e richiede collaborazioni multidisciplinari».

«Presso la nostra struttura pediatrica – conclude Valentini - cardiologi, aritmologi, radiologi e medici nucleari, microbiologi e immunologi e emocoagulatori stanno tutti strettamente collaborando per offrire migliori e personalizzati percorsi diagnostici e terapeutici. Il nostro gruppo di pediatri, supervisionati dal dottor Buonsenso e un gruppo di specializzandi da lui coordinati, rappresentano infatti il primo step di un percorso lungo e complesso, da noi coordinato, ma che poi impegna diversi specialisti del nostro Policlinico».