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Alla scoperta della poetica di Cesare Pavese

10 maggio 2022

Alla scoperta della poetica di Cesare Pavese

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Un lavoro colossale, iniziato con l’intento di ordinare la vasta raccolta di testi editi e inediti dell’officina pavesiana, che si conclude con un vero e proprio ritratto a tutto tondo di Cesare Pavese, poeta completo, che si fa scoprire dal lettore e dallo studioso grazie a tutti i suoi scritti accuratamente commentati e corredati da note filologiche.

Così si presenta L’opera poetica. Testi editi, inediti, traduzioni curata da Antonio Sichera e Antonio Di Silvestro (Mondadori) che sarà presentata a Milano mercoledì 11 maggio in Università Cattolica - ore 15.30, nella Cripta dell’Aula Magna dell’Ateneo di Largo Gemelli – con un incontro a cui prenderà parte, oltre ai curatori, il poeta Giancarlo Pontiggia.

Il volume raccoglie e illustra il patrimonio di un grande della letteratura, ma soprattutto racconta tutto il percorso creativo di Cesare Pavese. Sichera e Di Silvestro – entrambi docenti dell’Università degli studi di Catania - analizzano infatti tutti i passaggi che portano Pavese a trovare una sua via poetica, in grado di mediare le ragioni del canto e le esigenze del racconto.

Il volume è una raccolta ricca e completa, di milleottocento pagine, di tutto il patrimonio di testi redatti dallo scrittore piemontese. Un patrimonio iniziato in giovane età, continuato negli anni del liceo quando il giovane Pavese intraprende un lungo cammino, quasi un apprendistato, durante il quale legge e traduce poesia dal latino ma anche dall’inglese, dal francese e dal tedesco. Un patrimonio di scritti frutto di un apprendistato costituito da letture, studi, traduzioni nonché rielaborazione, alla ricerca della propria voce originale.

All’incontro di presentazione interverrà anche Giuseppe Lupo, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell’Università Cattolica, che ha sottolineato come il volume, raccogliendo dettagliatamente l’intera produzione di Cesare Pavese, permetta di entrare veramente nel suo laboratorio creativo, a partire dai primi versi giovanili d’ispirazione politica.

In particolare, il professor Lupo ha rilevato come “esista un sottosuolo di carte portate alla luce con intelligenza e misura critica da Antonio Sichera e Antonio Di Silvestro che testimoniano di una vocazione anteriore a Lavorare stanca, composta di materia inaspettata: Dante, Petrarca, Leopardi, Carducci, D’Annunzio, inframezzati a traduzioni dalla letteratura greca e latina (Omero, Catullo, Virgilio, Orazio) o dai romantici e i preromantici , sia inglesi che tedeschi (Byron, Shelley, Keats, Barbauld, Shiller, Lenau)”.

Il volume curato da Sichera e Di Silvestro è un imponente lavoro di ricerca filologica che raccoglie, inventaria e organizza, l’intera produzione poetica di Pavese e si articola in tre interessanti sezioni: la prima contiene le due raccolte già note, Lavorare stanca, nelle edizioni del 1936 e del 1943, e la postuma Verrà la morte e avrà i tuoi occhi; la seconda sezione rende conto invece della prolifica attività del Pavese traduttore di poesia; la terza infine apre uno spiraglio sullo sterminato “laboratorio poetico” dello scrittore, dalle prove giovanili alle traduzioni da Omero che lo accompagnarono negli anni del confino.

Un articolo di

Graziana Gabbianelli

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