La notizia della morte di Benedetto XVI commuove profondamente l’intera comunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nei confronti della quale Sua Santità il Papa Emerito ha sempre dimostrato sentimenti di stima e benevolenza. Fine studioso e membro a pieno titolo dell’accademia, nella sua accezione più alta, il teologo Joseph Ratzinger ha pronunciato parole illuminanti a proposito della missione alla quale è chiamata un’Università Cattolica.
Esemplare, in questo senso, l’esortazione che ci ha rivolto nel discorso tenuto presso il campus romano dell’Ateneo in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2005-2006: «[…] con rinnovata passione per la verità e per l’uomo gettate le reti al largo, nell’alto mare del sapere, confidando nella parola di Cristo, anche quando succede di sperimentare la fatica e la delusione del non avere “pescato” nulla. Nel vasto mare della cultura Cristo ha sempre bisogno di “pescatori di uomini”, cioè di persone di coscienza e ben preparate che mettano le loro competenze professionali al servizio del Regno di Dio».
Sono i criteri che, da oltre un secolo, sostengono l’impegno di quanti operano all’interno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, fedeli al mandato originario di padre Agostino Gemelli e degli altri fondatori. Benedetto XVI è stato una guida sicura per il cammino dell’Ateneo, secondo il metodo così mirabilmente sintetizzato nella sua enciclica Caritas in Veritate: «Non c'è l'intelligenza e poi l'amore: ci sono l'amore ricco di intelligenza e l'intelligenza piena di amore» (n. 30). Questa visione armonica della conoscenza e dell’esistenza costituisce un’eredità preziosa, che tutta l’Università Cattolica del Sacro Cuore si impegna a onorare come segno di devozione e di gratitudine nei confronti del Papa Emerito.