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Compresenza degli opposti nella mostra Esse potest

05 marzo 2025

Compresenza degli opposti nella mostra Esse potest

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“Il tempo è un labirinto di scelte, dove ogni biforcazione genera un nuovo sentiero” scriveva Jorge Luis Borges ne Il giardino dei sentieri che si biforcano, perché «diverse realtà, possibilità e storie possono coesistere simultaneamente. La molteplicità di strade e direzioni possibili è una condizione esistenziale. La nostra vita è piena di scelte più o meno difficili e di contraddizioni. Ma la continua ricerca di un equilibrio rende la vita complessa e affascinante».  

Si apre con queste parole l’introduzione del catalogo della mostra Esse potest. Compresenze (Im)possibili a cura del Centro pastorale dell’Ateneo e del dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’arte nell’ambito della XX edizione del Progetto Itinerari arte e spiritualità

“Può essere” che concetti apparentemente impossibili da avvicinare siano tenuti insieme dall’arte. La mostra vuole essere «una riflessione sulla nostra contemporaneità frenetica, interconnessa, ricca di tensione. Abbiamo provato a dimostrare come la diversità sia un valore aggiunto sinonimo di ricchezza» – ha detto Matilde Cauteruccio, una delle coordinatrici impegnata nella curatela della mostra che si articola in quattro macro-sezioni: Forza-Fragilità, Sviluppo-Sostenibilità, Qui-Altrove, Umano-Divino. «La sfida è stata quella di trovare un equilibrio tra le contraddizioni per creare un’armonia vincente e il messaggio che vogliamo lasciare è l’importanza di imparare a osservare le cose da un’altra prospettiva» – ha dichiarato la studentessa e co curatrice Melania Sisinno

Il progetto Itinerari di arte e spiritualità che ha visto gli albori nel 2005 si svolge sotto la guida delle docenti del Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, Elena Di Raddo, Michela Valotti e Mariacristina Maccarinelli, e con il sostegno del Centro pastorale, in particolare di padre Enzo Viscardi

Anche quest’anno la mostra ha cercato di tradurre verità esistenziali in immagini, installazioni e progetti artistici. Come ha detto l’assistente ecclesiastico generale monsignor Claudio Giuliodori all’inaugurazione della mostra martedì 4 marzo «Il tema ci provoca a guardare la realtà con occhi penetranti, non fermandoci all’apparenza, là dove si colgono dinamiche di contrapposizione e contrasto forte. Il Vangelo è uno di quei testi che fanno esplodere tutte le contraddizioni fino a quella più paradossale del senso della vita. A breve iniziamo la Quaresima e ci prepariamo all’evento pasquale dove Dio stesso per donarci la vita abbraccia la morte. Questo paradosso continua a provocare l’umanità e anche noi siamo interrogati dal senso dell’esistenza».   

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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Quest’anno diciotto studentesse e studenti hanno contattato i diciannove artisti coinvolti nelle esposizioni nei cinque campus dell’Ateneo. Ingaggiare gli artisti (che sono stati seguiti personalmente da uno o più studenti in veste di curatori), curare gli allestimenti, mettersi alla prova nella stesura dei testi critici, promuovere la comunicazione e sperimentare attività di mediazione per i piccoli della scuola dell’infanzia e della primaria (progetto della sede di Piacenza) ha segnato per loro un percorso di crescita personale e professionale, sfidando il contesto di grande incertezza che caratterizza questa epoca storica.

«Il progetto è frutto dell’impegno di un anno accademico, della passione e della freschezza di idee e iniziative soprattutto delle nostre studentesse – ha raccontato la professoressa Di Raddo –. L’itinerario è aperto a chiunque entri e dialoghi con gli spazi dell’Università e anche agli artisti è stato chiesto di pensare a collocare le loro opere nel contesto accademico dove la conoscenza è al centro. Siamo tutti invitati a confrontarci con nuove prospettive, a metterci in discussione e a riflettere insieme. A Milano un’occasione sarà la proiezione di un film oltre alle visite guidate, a Piacenza un workshop con le scuole». 

L’esposizione a Milano sarà aperta fino al 28 marzo con ingresso gratuito da lunedì a venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 13.

Nelle altre sedi dell’Ateneo le inaugurazioni saranno: mercoledì 12 marzo a Roma presso il polo universitario Giovanni XXIII del Policlinico Gemelli in largo Francesco Vito 1, alle ore 16.30; giovedì 13 marzo a Brescia nell’aula Gemelli via Trieste 17/b, alle ore 17; martedì 18 marzo a Cremona nel salone delle Carrozze in via Bissolati 74, alle ore 12, e a Piacenza nell’Aula San Francesco, alle ore 16.

Alla mostra sono presenti opere degli artisti: Archivio Vincenzo Agnetti (scomparso nel 1981), Yuval Avital, Enrica Borghi, Lucia Cantò, Federica Clerici + Alberto Bettinetti, Pietro Coletta, Nicole Colombo, Giovanni Dallospazio & Mattia Taleggio, Arianna De Nicola, Franco Guerzoni, Gianfranco Meggiato, Alessandro Piangiamore, Jasmin Prezioso, Maria D. Rapicavoli, Lorenzo Rebosio, Moira Ricci, Giovanni Stefano Rossi, Remo Salvadori, Flavia Spasari. 

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