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Credere nelle persone e ridare speranza ai giovani

23 novembre 2022

Credere nelle persone e ridare speranza ai giovani

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Desidero ringraziare il Magnifico Rettore, Franco Anelli, per l’invito ad essere presente in questa occasione. 

Rivolgo un saluto di deferente cordialità a Sua Eminenza il Cardinale Gianfranco Ravasi, a sua Eccellenza Monsignor Mario Delpini (presidente dell’Istituto Toniolo), alle autorità civili, religiose e militari presenti, ai professori Andrea Canova e Carlo Mazzucchi, a tutto il corpo docente, al personale tecnico amministrativo e agli studenti.

Educare e guidarli nel loro percorso di formazione e ricerca – accademica e sociale – è la missione che l’Università Cattolica del Sacro Cuore persegue dalla sua nascita, avvenuta nel 1921. Questa istituzione nei suoi cento anni è diventata un esempio di come la fede e la scienza, ma più in generale i saperi tecnici e quelli umani possano essere alleati preziosi gli uni degli altri. 

Sua Eminenza il Cardinal Ravasi ci illuminerà con il suo pensiero proprio su questo tema decisivo nel dibattito generale e specifico sulla formazione: “Cosa hanno in comune Atene e Gerusalemme? L’Umanesimo Cristiano Antico”. 

Atene e Gerusalemme. Le due città che possono essere assunte come simbolo della ragione e della fede, il binomio che genera un continuo stimolo e che alimenta le anime più vere ed antiche della nostra cultura. Una dicotomia che avete dimostrato poter divire generatrice di un’armonia che ci completa accompagnandoci in un percorso di conoscenza di noi stessi – come persone prima ancora che come comunità sociale. 

La vostra università è stata una palestra culturale e sociale che ha sperimentato un nuovo e fruttuoso incontro tra una dimensione spirituale e un piano di razionalità. Il vostro Magistero è stato sin dai primordi un’espressione di libertà, è stato orientato a supportare e stimolare il fermento della ricerca e la promozione del dialogo universale e tra i saperi. La salda guida del vostro lavoro di formazione si basa su quattro significativi pilastri, risorse essenziali per un progresso non solo tecnico ma anche umano della nostra società. 

In primis, i progetti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore credono nella persona.  Cari studenti, alimentate sempre le vostre capacità, i vostri talenti, mettetevi alla prova e cercate di superare i vostri limiti. Studiate con dedizione e con entusiasmo ricordando che ciò che costruite oggi delineerà il vostro e il nostro futuro. Come è scritto nel Vangelo di San Matteo (25, 14-30), “Non nascondete mai i vostri talenti sottoterra. Investiteli con fiducia e godete dei loro frutti. Amatevi e siate determinati”. 

Il secondo pilastro è la libertà di pensiero. Non abbiate paura di esprimere le vostre opinioni e di far vivere i vostri dubbi: maturate un pensiero critico. “Non c'è realtà permanente ad eccezione della realtà del cambiamento”. 

Trovate nel confronto, aperto, pacifico e costruttivo, una strada per crescere umanamente e professionalmente. D’altra parte, la conoscenza è figlia della curiosità intellettuale e delle domande, come diceva Albert Einstein: “La cosa importante è non smettere mai di domandare. La curiosità ha il suo motivo di esistere. Non si può fare altro che restare stupiti quando si contemplano i misteri dell'eternità, della vita, della struttura meravigliosa della realtà”.

I primi due pilastri si legano naturalmente al terzo: la convivenza civile. Voi docenti sapete dare ad ogni giovane ciò di cui ha bisogno per diventare una risorsa per la società. Siate dei maestri coscienziosi, ma non dimenticate che il vostro compito non si esaurisce nella sola trasmissione dei saperi. Sono certa che saprete essere un esempio di umanità, di generosità e altruismo, e fate sentire ai vostri studenti la fiducia che avete in loro e nel futuro. 


Credere nel domani con assennato ottimismo è il quarto pilastro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Un presupposto necessario per edificare le nostre vite al meglio, ma forse il più difficile da attuare visti i tempi complicati che noi tutti ci troviamo a fronteggiare. Il vostro ateneo però è la prova di come sia possibile guardare al domani con speranza anche nei momenti più bui. 

I fondatori dell’Ateneo, Padre Agostino Gemelli, Ludovico Necchi, Francesco Olgiati, la beata Armida Barelli ed Ernesto Lombardo, hanno avuto il coraggio di continuare a credere nel futuro e nella conoscenza in uno dei periodi più oscuri della storia dell’umanità, gli anni tra la Prima e la Seconda guerra mondiale. Hanno avuto la tenacia di investire il loro impegno, i loro talenti e la loro passione nell’essere costruttivi, edificanti. Hanno saputo superare, insieme alla comunità che li ha accolti e supportati, tutti gli ostacoli che si sono presentati lungo la strada e il risultato è stato un progetto di formazione e di ricerca di altissimo profilo. 

Oggi, come ieri, l’umanità si trova a dover affrontare temi sfidanti, grandi questioni etiche, tecniche ed umane. In questi momenti difficili non dimentichiamoci degli insegnamenti del passato.

Concorre a formare cittadini liberi, retti e con una solida integrità è una nostra responsabilità. Il Ministero dell’Università e della Ricerca vuole stimolare gli atenei ad orientarsi verso offerte formative meno rigide, più flessibili, non solo per poter creare percorsi in linea con le nuove esigenze delle imprese ma anche – e soprattutto – per accrescere lo sviluppo delle capacità cognitive e relazioni dei nostri studenti.

Nel mondo antico il sapere non era costituito da materie suddivise tra loro, ma era considerato nella sua unità inscindibile. Questo tipo di approccio può rivelarsi indispensabile nel nuovo mondo con cui ci confrontiamo, una realtà in cui i confini sono meno netti e le questioni sono assai più complesse, intersecate e trasversali. 

In questo contesto è un dovere morale per noi ridare speranza a giovani e la loro – ma anche la nostra - speranza risiede principalmente nella conoscenza.

Voglio fare un augurio particolare alle matricole, la vostra emozione ci dà la forza e lo slancio per fare al meglio il nostro lavoro. La scelta del percorso universitario è sempre difficile: si ha quella sensazione di trovarsi ad un bivio, che a tratti può essere destabilizzante se non si può contare su una guida. Il Ministero dell’Università e della Ricerca pone l’innovazione dell’orientamento tra gli obiettivi primari da raggiungere, perché è fondamentale costruire un sistema che sappia supportare realmente i giovani nel processo di scelta, come atto consapevole e come esercizio del libero arbitrio.

Studenti carissimi, vivete a pieno la vostra esperienza universitaria, sia sotto il profilo accademico che sotto quello umano. Sappiamo dalle Scritture che San Paolo ha cambiato vita grazie ad un incontro speciale. Dobbiamo ricordarci tutti che ogni volta che parliamo con una persona siamo chiamati a vivere la cultura dell’incontro, che ci cambia, ci migliora, ci rende persone vere e reattive. Siate quindi veramente aperti e pronti al confronto e all’ascolto degli altri nel vostro approccio verso i saperi, così come nella vita.

Il mio augurio affettuoso è che possiate essere autenticamente voi stessi affrontando lo studio, e la vita, con entusiasmo, professionalità e tanta generosità. 

Voglio augurare agli studenti, al Rettore, e al corpo docente buon lavoro. Vi aspetta un anno pieno di sfide difficili, ma entusiasmanti. Noi Ministero, voi docenti, abbiamo l’onore e l’onere di guidare ragazzi e ragazze a disegnare il loro futuro. Voi studenti siate curiosi, vivaci e chiedeteci sempre di più.

L’augurio più grande che posso farvi è che non vi manchino mai “ragioni di speranza e di fiducia”. Sono certa che lo spirito e la cultura della Cattolica vi saranno di grande incoraggiamento e stimolo quotidiano.

Buon anno accademico e buona vita a tutti.

Il saluto di

Anna Maria Bernini

Anna Maria Bernini

Ministro per l'Università e la Ricerca

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