Sono gli stessi valori che alimentano la missione di una università, che, ha spiegato il Rettore Anelli, si distingue «da un’agenzia di formazione» per «lo sforzo di infondere cultura». Un compito che si radica in tre fattori: «l’essere sintesi di ricerca scientifica ed educazione»; «l’essere comunità educante» («le università producono capitale umano perché sono, o nella misura in cui riescono a essere, giacimenti di capitale umano, quello dei docenti e degli studenti: l’università dematerializzata non ha un luogo, non ha un corpo docente, bensì una serie di conferenzieri, e non ha una comunità di studenti in dialogo tra loro e con i docenti»); «la reputazione, fatta di qualità nella ricerca e nella didattica, e di capacità di virtuosa relazione con il contesto sociale». Secondo il Rettore Anelli, «le università non a caso sono in un luogo, perché appartengono a una comunità, ne promuovono i valori, ne formano la classe dirigente. In altre parole, la reputazione consiste nella riconosciuta capacità di creare valore pubblico». Da ultimo, ha sostenuto il Rettore, la vera «legacy è testimonianza di una presenza, che trova fisica manifestazione nei nostri campus».
Parlando dei frutti di medio e lungo periodo della missione educativa dell’Ateneo, il Rettore Anelli ha fatto cenno al «difficile percorso avviato anni or sono e coltivato senza interruzione e senza risparmio di energie» che «sta finalmente approdando all’affidamento dei lavori per la ristrutturazione dell’ala Santa Valeria e all’apertura del cantiere della caserma Garibaldi di piazza Sant’Ambrogio. «Un progetto coerente con le linee guida del Comune di Milano sullo sviluppo urbanistico, che eviterà il consumo di suolo e contribuirà a far crescere l’attrattività della città», ha affermato il Sindaco Giuseppe Sala, identificando nell’Ateneo cattolico «un punto fermo insostituibile» capace di «regalare a Milano un secolo di formazione».