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Cristina Chirichella: grazie all’Università Cattolica ho imparato a volermi bene

25 novembre 2024

Cristina Chirichella: grazie all’Università Cattolica ho imparato a volermi bene

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«All’Università ho imparato a volermi bene». Bastano quaranta caratteri, a Cristina Chirichella, per riassumere più di cinque anni di vita tra i chiostri e il linoleum. Anni di fatiche e di successi, ma anche di sconfitte, dentro e fuori dal campo da volley. «Volevo vivere l’università come la vivono tanti giovani, per questo ho scelto la Cattolica» racconta con la corona d’alloro ancora in testa, un altro 110 e lode in tasca e la tesi di laurea in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate in mano (dal titolo “Aderenza ad un programma di prevenzione degli infortuni della spalla del pallavolista d’élite”, con Christel Galvani), regalandoci l’intervista ancor prima di fare il tradizionale salto della siepe nei chiostri. Anche questo dice bene chi è Cristina Chirichella. 

Lei ha iniziato a giocare a pallavolo a 13 anni, a Napoli, nella palestra ai Colli Aminei. «All’inizio era solo un gioco, per divertirsi e passare del tempo con le mie compagne di scuola. Ho fatto nuoto, danza, karate, salto in alto. Poi mi sono innamorata della pallavolo, perché ho iniziato a vedere i primi risultati. In realtà, il mio professore di Educazione fisica voleva che io facessi basket, ma per fortuna non l’ho ascoltato».
 

 

Del volley, Cristina ama «condividere risultati e vittorie, ma anche lavorare su limiti e difetti». Per questo, racconta, con la pallavolo è stato subito «amore a prima vista». Un fuoco che non si spegne nemmeno dopo più di quindici anni di carriera al vertice. «Avevo bisogno di nuovi stimoli» spiega. «Dopo dieci anni, ho concluso il mio percorso a Novara e volevo di nuovo mettermi in gioco. Fa parte del mio carattere cercare continuamente nuove sfide. Amo quello che faccio, e a Conegliano ho trovato l’ambiente perfetto per poterlo fare. È uno squadrone, sono contenta di farne parte».

L’Imoco Volley Conegliano è la squadra campione d’Italia e d’Europa in carica. Negli ultimi otto anni, ha vinto due volte la Champions League e il Mondiale per club, sette volte lo scudetto, sei volte la Coppa Italia, otto volte la Supercoppa italiana. «Nella mia carriera per fortuna ho vinto un po’, sia con i club sia in Nazionale» prosegue Cristina, che aveva ottenuto la lode anche nella laurea triennale in Scienze motorie e dello sport, sempre all’Università Cattolica, mentre era capitana della Nazionale italiana e dell’Agil Volley Novara. «Nel mio futuro vedo ancora tante vittorie. L’obiettivo è continuare a vincere».

Quando le ricordiamo che è stata la prima grande atleta che ha creduto al programma Dual Career, sette anni fa, Cristina ribatte: «È proprio a questo progetto che io devo dire grazie. Avevo bisogno di un supporto che mi permettesse di mettere insieme studio e sport. Ringrazio davvero tutti coloro che in questi anni lo hanno reso possibile». Pronta per continuare a vincere, ma solo dopo un altro, meritatissimo, salto della siepe.

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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