La concentrazione di Leonardo, a breve, dovrà spostarsi sui test post-season di Abu Dhabi, dall’11 al 13 dicembre, nei quali prenderà contatto con la nuova monoposto. Mentre i test pre-season di Barcellona, a febbraio, precederanno l’inizio del campionato, a Melbourne. «Una delle mie piste preferite, nella quale sono sempre andato molto forte» sorride Fornaroli, che freme dalla voglia di provare anche i quattro circuiti del calendario di Formula 2 sui quali non ha mai corso. «In Qatar e ad Abu Dhabi ho girato al simulatore, mi sono trovato subito bene. Mentre potrei avere qualche difficoltà in più sulle altre due piste, Jeddah e Baku, che sono circuiti cittadini molto veloci e insidiosi».
Il tracciato più emozionante, per lui, rimane Spa- Francorchamps. «È una pista bellissima in ogni condizione» spiega. «Un posto in cui il meteo è sempre incerto, dove è frequente trovare la pista umida con le gomme d’asciutto. Sulla quale sei sempre al limite. E poi c’è l’Eau Rouge- Raidillon, una mitica esse che è abbastanza semplice con le Formule perché sono macchine molto leggere e si fa in pieno». A lui piace moltissimo la Pouhon. «È un doppio sinistra centrale, una curva veramente velocissima. Con la Formula 3 si sfiora appena il freno per portare dentro più velocità possibile, e poi si galleggia con la macchina al limite. È una delle mie curve preferite in assoluto».
Immergersi nell’abitacolo, per Leonardo, è «una scossa di tensione», ma «man mano che la sessione si avvicina, la tensione scende. È come se mi chiudessi in una cupola insieme alla macchina, in quel momento siamo solo io e lei, non c’è nient’altro attorno. Poi si parte, e sono nel flow, e penso solamente a dare il massimo». Tra i suoi punti di forza, Fornaroli cita «la costanza, e saper rimanere tranquillo nei momenti di difficoltà». Poi ammette: «Quest’anno sono cresciuto molto in qualifica, nell’essere veloce fin da subito, e nella gestione delle gomme». Lo si è visto bene anche a Monza, la pista dove ha ottenuto la sua prima fila in qualifica, dove è salito per la prima volta sul podio e, adesso, dove ha conquistato il primo titolo in carriera. Con un soprasso all’ultima curva, qualche minuto prima di quel lungo sorso dalla magnum di Ferrari, sospeso sopra i 1.194 metri del rettilineo nel cuore del parco di Monza. La sua «pista di casa», quella dove, per la prima volta, ha fatto sventolare il Tricolore. Entrando nella storia del Motorsport.