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Da Pioltello a Parigi 2024, il sogno di Anishta

22 luglio 2024

Da Pioltello a Parigi 2024, il sogno di Anishta

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L'Express, uno dei principali giornali delle Mauritius, la definisce "la meilleure dossiste mauricienne du moment". Ma Anishta Teeluck è riuscita a fare ancora di più, andando ben oltre l’oggi. E lo ha fatto a suon di record nazionali, costruiti e poi disintegrati, migliorati da lei stessa, uno dopo l’altro. Il momento, però, fa la differenza. Perché i risultati più recenti della nuotatrice con doppia cittadinanza italo-mauriziana le sono valsi la qualificazione ai Giochi olimpici di Parigi 2024 con i colori dello Stato insulare africano. Qualcosa di storico, per lei e per il suo Paese.

Eppure per capire come nasce l’amore di Anishta per il nuoto bisogna spostarsi a più di 17 ore di volo da Port Louis, ben lontano dalle spiagge bianche e dall’acqua cristallina delle Mauritius. Basta raggiungere la piscina di Pioltello, una dozzina di chilometri a est di Milano. «Ho iniziato a nuotare qui, dietro casa, quando avevo cinque anni» racconta la nuotatrice 23enne. «Quasi subito il mio istruttore notò in me del potenziale, e mi consigliò il nuoto agonistico. Ho sempre nuotato in Italia, dai campionati provinciali fino agli italiani assoluti. Poi è arrivata la pandemia, e qualcosa è cambiato».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Francesco Berlucchi

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Quando tutto si ferma, c’è più tempo per riflettere sulla propria rotta. Per capire se è arrivata l’ora di manovrare il timone, e ripartire a vele spiegate in un’altra direzione. Così ha fatto Anishta. «In Italia probabilmente avevo raggiunto il massimo che avrei potuto ottenere. Da tempo i miei genitori, che sono entrambi mauriziani, mi suggerivano di scegliere di nuotare per il mio Paese d’origine, dove sicuramente avrei trovato più spazio. Ho capito che era giunto il momento di fare una scelta, e ho preso la mia decisione».

Non è stato semplice, ma ai Campionati africani del 2022, in Tunisia, i sacrifici sono stati premiati da due medaglie d’argento nei 100 e nei 200 dorso con altrettanti record nazionali. Un record ulteriormente migliorato l’anno seguente ai Mondiali di Fukuoka, in Giappone, seguito dalla medaglia d’oro nei 200 dorso ai Giochi delle Isole dell’Oceano Indiano. «E quest’anno ho fatto il botto» sorride. Tradotto: ai Giochi Africani, in Ghana, il record nazionale nei 200 dorso è sceso ancora, e le è valso la medaglia d’oro. Lo stesso metallo che ha conquistato due mesi dopo, nella stessa specialità, agli Aquatics Swimming Championships in Angola.


«È stato tosto, soprattutto all’inizio. Ho dovuto andare spesso alle Mauritius per fare le gare. È complicato gareggiare a tante ore di volo da Milano, dove ho continuato a vivere, ad allenarmi e a studiare». Già, perché Anishta studia Economia delle imprese e dei mercati nel campus milanese dell’Università Cattolica, e partecipa al programma Dual Career dedicato agli studenti-atleti dell’ateneo, con la collaborazione scientifica dell’Alta Scuola di Psicologia “Agostino Gemelli” (Asag). «Ho scelto la Cattolica perché ha studiato qui anche mio fratello, sia nel corso di laurea triennale sia in quello magistrale, e si è trovato benissimo. L’università gli ha dato un sacco di opportunità, quindi non ho avuto dubbi quando è stato il mio turno di scegliere. Adesso mi manca un solo esame. Sto preparando la tesi con la professoressa Daniela Maggioni e voglio laurearmi a settembre».  

Prima, però, c’è un appuntamento lungo la Senna. I 200 dorso più importanti della sua vita. E allora sveglia alle 6.30, colazione e poi si vola in vasca. Il primo allenamento inizia alle 8 e finisce alle 10. Poi l’università. Lo studio lascia di nuovo il posto allo sport verso le 17. Un’ora di palestra precede il secondo allenamento in piscina della giornata, fino alle 20. «Con la convocazione per Parigi ogni singolo sacrificio è stato ripagato». Il sogno olimpico è alle porte. C’è ancora tempo per un ultimo allenamento, un’ultima vasca, un’ultima bracciata. Perché è lei la migliore dorsista mauriziana del momento. Da Pioltello, passando per l’Oceano Indiano. Fino a Parigi.

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