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“Equilibristi”, il DAMS cura la video-installazione

26 settembre 2023

“Equilibristi”, il DAMS cura la video-installazione

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C’è anche il contributo degli studenti del DAMS nella mostra “Equilibristi” che ha inaugurato al Museo Diocesano di Brescia e che fino all’8 dicembre raduna 95 opere tra le sculture di Stefano Bombardieri, le fotografie di Alessandro Montanari e i dipinti di Cinzia Bevilacqua.

La rassegna, curata da Anna Lisa Ghirardi e Valentina Pedrali, è una riflessione per immagini sul tema della precarietà umana, perennemente alla ricerca di una condizione di stabilità forse impossibile da raggiungere.

Come un equilibrista chiamato a gestire forze plurime e divergenti, l’uomo procede sul filo dell’esistenza. Gli artisti in mostra evocano questa tensione affidandosi a temi differenti: il confronto col passato, l’allarme ecologico in atto, l’isolamento causato dal Covid-19 e l’eterna dicotomia vita-morte.

Coordinati dal professor Graziano Chiscuzzu gli studenti del corso di Regia Audiovisiva-Base hanno realizzato il video-wall con le interviste ai tre artisti esposti, che rimarrà visibile nella sede museale di via Gasparo da Salò sino al termine della mostra.


Per raccogliere le testimonianze degli autori i ragazzi sino recati negli studi degli artisti, tra la provincia di Brescia e Roma.

Stefano Bombardieri espone il ciclo scultoreo “Balancing on the past”, in cui riflette sulla traballante eredità che il passato consegna alle generazioni presenti, attraverso la figura di un bambino in cerca di equilibrio su due teschi di mammut, su un cranio umano o su una sfera. Con Animal’s Count Down, anche in questa occasione, Bombardieri torna inoltre a parlare delle responsabilità dell’uomo nella distruzione dell’equilibrio ambientale.

Il lavoro di Alessandro Montanari “Il Giro del Palazzo – Covid-19 ISSUE”, presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2020, è un racconto fotografico di scatti che l’autore ha realizzato nei 200 metri attorno alla sua abitazione, ovvero lo spazio di movimento concesso durante la pandemia. Mentre nel ciclo La conserva, in cui l’artista ha posto delle fotografie dentro barattoli di vetro, la fragilità del materiale rimanda ai limiti tangibili su cui si fonda l’esistenza umana e i tentativi di cristallizzarla per mezzo della memoria.

Della pittrice Cinzia Bevilacqua sono esposti quattro autoritratti e la sequenza di sessanta volti del ciclo “El Fayyum. Appartenere al quotidiano” ispirato ai dipinti lignei di ritratti funebri sui sarcofagi, ritrovati nella località egiziana. Il rimando all’antichità e alla morte si scontra con i soggetti ritratti dall’artista: giovani studenti che vivono in Italia, simboli della vita fiorente, protesi al futuro… Eppure fragili come i fiori bianchi di carta sul pavimento, metafora dell’effimera condizione umana.

Un articolo di

Bianca Martinelli

Bianca Martinelli

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