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Exponi le tue idee, Cattolica ancora protagonista

25 luglio 2022

Exponi le tue idee, Cattolica ancora protagonista

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Cambiamento climatico, soluzioni politiche, grandi opere e diritti della natura. Se si tratta di difendere e tutelare il nostro pianeta le ragazze della Cattolica sono sempre protagoniste. E lo hanno confermato anche quest’anno nella finale nazionale di Exponi le tue idee - il debate contest sui temi di attualità rivolto agli studenti universitari promosso da WeWorld Onlus nell’ambito del progetto “End Climate Change, Start Climate of Change” - le ragazze del team Facta Non Verba che dopo aver vinto la fase interna all’Ateneo, promossa dal Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale (CeSI), hanno superato la fase regionale raggiungendo la finalissima nazionale del torneo che si è svolta a Milano il 20 e 21 luglio 2022.

Qui, dopo aver superato i due turni di qualificazione, le "nostre" ragazze sono state sconfitte solo nell’ultimo atto della competizione dalla squadra Motu Proprio dell’Università di Torino. A formare la nostra squadra Stefania Bernocco (capitana), Agnese Miralta (speaker), Elena Buson (speaker) e Martina Scicolone (ricercatrice). Le ragazze frequentano le facoltà di Lettere e filosofia e Scienze politiche e sociali. A seguirle in questa avventura la professoressa Claudia Rotondi.

Un piazzamento d’onore che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la grande sensibilità dei nostri studenti alle tematiche legate all’ambiente e alla sostenibilità che lo scorso anno, come dimostrato dal trionfo della squadra 1987 nella finale nazionale di Bologna che consentì alle nostre studentesse di volare a Bruxelles per la fase europea del torneo.

«Ho deciso di partecipare ad Exponi insieme alle mie colleghe – racconta Martina – perché rappresentava un modo per mettersi in gioco e implementare alcune skills quali, ad esempio, quella di parlare in pubblico e affrontare la timidezza. Inoltre, ci ha permesso di comprendere l’importanza, in una squadra, di sostenersi reciprocamente e di sapersi ascoltare e riconoscersi. Siamo tutte molto diverse caratterialmente e questa capacità ci ha permesso di fare leva proprio su questa diversità per migliorarci sempre. L’essere una squadra è stata la forza che ci ha accompagnate in questo percorso dall’inizio alla fine».

«Questa esperienza mi ha dato tanto – conferma Elena - in quanto mi ha permesso di sviluppare non solo la dialettica e il pensiero critico, ma anche la capacità di ascolto, che si è rilevata a mio avviso la componente essenziale per disputare la finale. Oltre a questo, ho potuto capire quanto nuovamente sia importante la squadra e la relazione tra le persone che la compongono, non solo nell’ambito del dibattito, ma in ogni contesto con cui ci si deve misurare quotidianamente».

Un’opinione condivisa anche da Agnese: «Solo lavorando, condividendo le proprie conoscenze e ascoltandosi a vicenda si può ottenere un buon risultato. Il fatto che la mia squadra fosse composta da persone con caratteri e percorsi diversi ha costituito un punto di forza secondo me essenziale. Senza contare che questo torneo mi ha portata ad arricchire le mie conoscenze in ambiti lontani dal mio corso di studi - elemento che ha reso per me la preparazione al dibattito interessante ma anche molto sfidante - e che trovo estremamente importanti per la mia ricchezza personale».

«Anche quest’anno – ricorda la professoressa Rotondi - la partecipazione dell’Università Cattolica ad Exponi si è rivelata un’occasione importante per attivare il pensiero critico e la capacità di confrontarsi in modo costruttivo su posizioni differenti. Le ragazze sono state bravissime e molto forti, elemento riconosciuto come qualificante da diversi giudici, soprattutto sull’utilizzo di argomentazioni profonde e sorrette sia dalle teorie che dai fatti. Questo, al di là della loro bravura, ci ha confortato su un punto importante: la ‘formazione’ universitaria serve, consente di accedere ad una conoscenza profonda dei temi e segna una differenza importante in un mondo spesso dominato dalla sola ‘informazione’».

Un articolo di

Luca Aprea

Luca Aprea

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