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Giovani fisici da tutto il mondo sul Lago d'Iseo

09 ottobre 2022

Giovani fisici da tutto il mondo sul Lago d'Iseo

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Sessanta giovani fisici - dottorandi, post-doc e junior group leader - provenienti da tutta Europa e non solo, si sono dati appuntamento a Iseo (BS) per la conferenza di Fisica della materia New generation in strongly correlated electron systems (NGSCES) 2022.

È accaduto dal 5 al 9 settembre, in occasione della XXII edizione dell'evento che dal 2010 ha l’obiettivo di far incontrare idee, trends e opportunità di studio sperimentale e teorico della fisica dei materiali fortemente correlati.

«Quest’anno, per la prima volta, sono stati conferiti tre premi: per la miglior presentazione di un lavoro teorico, di un lavoro sperimentale e per il miglior poster» spiega Selene Mor, ricercatrice del Dipartimento di Matematica e Fisica di Brescia che, insieme ad Elsa Abreu (ETH, Zurigo), Dante Kennes (RWTH, Aquisgrana) e Chris Nicholson (Fritz Haber Institut, Berlino) è stata organizzatrice dell'edizione 2022.

Due tavole rotonde sono state invece finalizzate a stimolare un dibattito rivolto specialmente ai dottorandi. La prima, di stampo prettamente scientifico, ha riguardato la fisica della “cavitronics”, uno dei temi più all’avanguardia nel campo dell’interazione tra la materia e la luce in spazi confinati dove gli effetti quantistici diventano dominanti; la seconda, di carattere più generale, ha affrontato questione della “buona supervisione” di un gruppo di ricerca, «tema di evidente interesse vista età anagrafica e di carriera dei partecipanti» nota la ricercatrice. 

La NGSCES è infatti rivolta a giovani scienziati allo stadio iniziale della loro carriera, con lo scopo di promuovere dibattiti e collaborazioni in un contesto inclusivo. Per questa ragione, sin dalla sua costituzione, il programma include seminari introduttivi tenuti da relatori invitati, offrendo inoltre spazio ai partecipanti che hanno la possibilità di presentare il proprio lavoro o ricerca.

Alla realizzazione della NGSCES 2022 hanno contribuito le università di affiliazione degli organizzatori: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università RWTH di Aquisgrana, l’Istituto Fritz Haber Max Planck  di Berlino, l’Istituto Paul Scherrer di Zurigo e gli sponsors Coherent, Communication Materials, Dectris  e Specs.

«L'evento si è tenuto rigorosamente in presenza e dopo due anni di incontri telematici a causa della pandemia, la partecipazione oltre i confini geografici europei è stata di oltre un quinto, segno della voglia di ricominciare a incontrarsi dal vivo - nota la prof.ssa Mor. - Inoltre la rappresentanza di ricercatrici è stata del 40% tra i relatori invitati e del 28% tra i partecipanti liberamente iscritti: risultati decisamente incoraggianti in vista delle prossime edizioni». 
 
Oltre che dall'Italia (19%) e dalla Germania (21%) i partecipanti sono giunti da Svizzera (16%), Canada (2%), Francia (5%), Svezia (3%), Polonia (5%), India (%%), Regno Unito (4%), Israele (2%), Belgio (2%), USA 87%), Slovenia (2%), Spagna (2%) e Romania (5%).

Tra i temi affrontati: i materiali superconduttori, gli isolanti di Mott e i semiconduttori bidimensionali e nanostrutturati - della famiglia dei materiali quantistici.

«Il loro comportamento può essere descritto solo superando i paradigmi della fisica classica» spiega Mor e oggi interessano la comunità scientifica (ma non solo) in virtù delle potenziali applicazioni che promettono di sviluppare tecnologie caratterizzate da basso consumo energetico e alta efficienza. 

Un articolo di

Bianca Martinelli

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