L’Università degli studi di Milano, l’Università degli studi Milano-Bicocca, il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università Bocconi, l’Università Iulm, la Humanitas University e l’Università Vita-Salute San Raffaele martedì 16 dicembre hanno sottoscritto il protocollo “Milano per la prevenzione e il contrasto alla violenza maschile contro le donne” promosso dal Comune di Milano.
Le università si sono unite ai già oltre 40 soggetti firmatari tra le istituzioni e gli enti pubblici e privati che avevano siglato il documento a novembre 2023 per rafforzare il coordinamento cittadino delle iniziative a supporto delle donne che subiscono violenza e delle attività di prevenzione. L’obiettivo è mettere in rete le risorse e le professionalità per creare metodologie di lavoro comuni, condividere buone pratiche e dati raccolti, definendo le modalità operative di intervento.
In particolare, «gli atenei si impegnano a promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione rivolte agli studenti e alle studentesse e a diffondere una cultura del rispetto – si legge nel comunicato del Comune di Milano –, a organizzare percorsi universitari sulle tematiche di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, a promuovere gli sportelli di ascolto all’interno delle università e a svolgere ricerche e predisporre database che possano essere d’aiuto allo sviluppo di nuove politiche. Gli atenei aderiscono al Centro Interuniversitario Culture di genere, dispositivo organizzativo accademico con il quale si attiveranno momenti di confronto e si potranno sviluppare opportunità di collaborazione».
L’Università Cattolica da anni impegnata sul fronte della Pari opportunità e delle misure di contrasto alla violenza di genere ha avviato molti progetti, come ha detto Luca Milani, docente di "Psicologia della violenza di genere" in Università Cattolica e autore dell’omonimo libro scritto con Serena Grumi e edita da Vita e Pensiero, intervenendo all’incontro contestuale alla firma del protocollo.
«Tra le tante iniziative promosse dal nostro Ateneo segnaliamo un evento formativo per caregiver, percorsi di enrichment familiare, la nascita del primo e unico insegnamento in Italia sulla Psicologia della violenza di genere che ha formato oltre 800 psicologhe e psicologi dal 2018, percorsi formativi sulla prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne nell’ambito del bando di Regione Lombardia, la premiazione di tre studentesse per una tesi sulla violenza di genere, e l’adesione a campagne, reti e progetti relativi alla tutela delle donne e alla valorizzazione dei loro talenti».
Intendendo le Pari opportunità come inclusive delle diverse condizioni della persona umana con abilità o disabilità, diverse per genere, età, etnia, religione ecc., «l’Università Cattolica ha realizzato sinergie tra gli organismi interni che si occupano di questi temi (Comitato Pari Opportunità, Gender equality plan (GepTeam e Gep Unit), Servizi per l’integrazione degli studenti con disabilità e con DSA e BES) attraverso il raccordo della Task Force Pari Opportunità che hanno portato a diversi interventi indicati nel Piano Strategico – ha aggiunto Milani –. Lo testimoniano gli interventi negli ambiti di conciliazione vita/ lavoro, di socialità e accoglienza, di inclusione e superamento degli stereotipi, oltre che relativamente alla violenza di genere e alle reti e collaborazioni avviate».
Gli altri firmatari del Protocollo sono i 9 Municipi, i soggetti gestori dei centri antiviolenza e delle case rifugio della rete cittadina, il Tribunale ordinario, quello per i minorenni e le rispettive Procure, le Forze dell’ordine e la Prefettura, il sistema sanitario con l’Ats e le sue ASST, la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, l’Ufficio Scolastico Territoriale e il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione.
«Contrastare gli abusi frutto di una cultura patriarcale e contribuire a diffondere una cultura del rispetto – ha affermato l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – è un impegno che ci deve vedere tutti in prima fila, a partire dagli uomini. È l’obiettivo che si dà questo protocollo che oggi amplia il suo raggio di azione grazie all’adesione delle università. Una firma importante perché rappresenta la volontà di lavorare insieme e superare la frammentazione, sviluppando modalità di intervento congiunte e coordinate”.