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Il buon giornalismo può sopravvivere? La lezione di Tony Hall

24 marzo 2023

Il buon giornalismo può sopravvivere? La lezione di Tony Hall

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Il buon giornalismo può sopravvivere? «Nessuno può darci una risposta definitiva. Io credo di sì, ma dovrà sperimentare molti cambiamenti». Parola di Lord Tony Hall.

L’ex direttore generale della Bbc, in carica tra aprile 2013 e agosto 2020, è stato infatti il protagonista dell’incontro "Public, Private Media and Big Tech: will good journalism survive?" ospitato, venerdì 17 marzo, dal campus milanese dell’Università Cattolica. L’evento, promosso dall’Alta Scuola in Media comunicazione e spettacolo (ALMED), introdotto dal Rettore Franco Anelli, ha visto dialogare l’ex dg della Bbc con l’ex presidente della Rai Marcello Foa, il professor Massimo Scaglioni, direttore scientifico del Master Fare TV e Laura Silvia Battaglia, reporter freelance e coordinatrice della Scuola di Giornalismo di Ateneo. Ha moderato l’incontro la professoressa Mariagrazia Fanchi, direttrice Almed.


Tony Hall è entrato a far parte della Bbc come apprendista giornalistico nel 1973 e nella sua carriera ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui Senior Producer presso World at One, Assistant Editor di Nine O'Clock News, Output Editor per Newsnight, culminando come amministratore delegato di Bbc News dal 1996 al 2001. Inoltre, è stato amministratore delegato della Royal Opera House dall'aprile 2001 all'aprile 2013.

Nel suo intervento Hall si è soffermato sulla crescita dei social media e di internet e di come il modo in cui le persone si informano è cambiato. «Guardate TikTok – ha detto - questo social non è solo fatto per guardare video divertenti per passare il tempo, ma grazie ad esso le persone sono venute a conoscenza di molte storie come black lives matter, la pandemia o la guerra in Ucraina». Per questo motivo i social media possono anche essere in grado di far conoscere notizie, poi sarà il fruitore a decidere se approfondire il tema grazie ai giornali, alle radio o alle televisioni.

Hall però ammette di aver paura per il futuro del giornalismo locale, soprattutto per tutte quelle testate locali esistenti da molto tempo, alcune fin dall’Ottocento. «Da dieci anni a questa parte sono sparite più di 300 testate locali in Gran Bretagna e questo non va bene perché così si creano cittadine e luoghi in cui le notizie non arrivano» conferma l’ex direttore generale della Bbc.

Questo però è un problema globale, non solo inglese. «Le testate locali sono fondamentali – prosegue Hall – perché incrementano il business, incoraggiano ad andare a teatro, diffondono notizie sui servizi locali che interessano ai cittadini, mantengono unite e supportano le comunità».

Le news sono quindi necessarie, ma non solo a livello nazionale, e come conferma Lord Tony Hall, a livello locale ci sono diversi esempi di quotidiani e giornalisti brillanti capaci di dare voce a persone speciali che fanno la differenza. Questo è un ruolo fondamentale del giornalismo locale che deve quindi poter continuare ad esistere.

Hall crede che ognuno di noi debba ricoprire un ruolo globale nel giornalismo: portare e far conoscere la verità a chiunque, sempre tenendo a mente l’importanza dell’obiettività del giornalismo. Hall ha confermato che, per esempio, in Gran Bretagna la Bbc sta facendo un ottimo lavoro nel riportare le proteste in atto in Iran, iniziate dopo l’uccisione della giovane Mahsa Amini.

Un articolo di

Eugenia Durastante

Scuola di giornalismo

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