La Regina Elisabetta II, 96 anni compiuti lo scorso 21 aprile, aveva solo 25 anni quando salì al trono. L'ascesa avvenne il 6 febbraio 1952, ma le celebrazioni per il Giubileo di platino si svolgono a giugno perché il suo diventare monarca segnò anche la morte di suo padre Giorgio VI. Inoltre, la Regina celebra i suoi 70 anni di regno nell’anniversario della sua incoronazione, avvenuta il 2 giugno 1953.
Nei suoi 70 anni di regno, Elisabetta II ha incontrato 13 Presidenti degli Stati Uniti, 15 Primi Ministri britannici. Ha assistito alla Seconda Guerra Mondiale così come alla Guerra Fredda. Ha visto cadere il muro di Berlino, la Guerra nel Golfo, gli attentati dell’11 settembre e la pandemia di Coronavirus. Il suo volto è quello che più compare sulle monete e banconote di mezzo mondo; è Capo di stato, oltre che del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, degli altri Reami del Commonwealth per un totale di circa 139 milioni di sudditi. Ed è anche la monarca vivente che è più spesso apparsa sul grande e piccolo schermo.
Ma a parte i di numeri da record o il grande flusso economico generato dagli innumerevoli souvenir a tema prodotti in occasione di tutti gli eventi in programma per celebrare il Giubileo di Platino, quello che va rilevato come spiega Valentina Villa - docente di Contemporary History all’Università Cattolica – è che «in questi 70 anni di regno la monarchia britannica si è evoluta straordinariamente, grazie al tenace lavorio di Elisabetta e della Royal House, per fronteggiare al meglio i cambiamenti socio-politici che l’hanno investita e per poter continuare a rappresentare la tradizione, l’imparzialità e la moralità proprie di un’istituzione millenaria come la Corona».
«Ecco quindi che, al di là del gossip, degli scandali, perfino delle temperie di particolari momenti della storia – osserva inoltre Villa - quello che emerge nitidamente e quello che celebriamo in questi giorni, dopo sette decenni di regno, è la figura di una donna fuori dal comune, divenuta regina in un mondo ancora segnato dal secondo conflitto mondiale e ancora qui oggi, simbolo ma anche personificazione della stessa Monarchia».