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Il Santo di tutti raccontato dagli ultimi

13 novembre 2023

Il Santo di tutti raccontato dagli ultimi

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Un’ora e mezza di spettacolo che vede sul palco come protagonista Simone Cristicchi che alterna i panni di Francesco, di Cencio e di sé stesso.

Un viaggio per riscoprire l’attualità del messaggio di quel Francesco d'Assisi così popolare, rivoluzionario, estremista, innamorato della vita che si spoglia di tutto per accogliere e fare spazio al nuovo. Per scrivere un nuovo capitolo della sua vita che contagerà molte persone fino a costituire un nuovo ordine religioso.

Il Francesco che Cristicchi rappresenta sul palco è quello più interiore, raccontato non in prima persona ma da Cencio e dall’uomo di oggi. Ma come nasce questa idea e come è stata sviluppata chiede don Raffaele Maiolini, docente di Teologia in Cattolica e Vicario episcopale per la Cultura, durante il dialogo con l’autore, ritornato sul palco del Teatro Sociale per l’incontro del ciclo Letteratura &Teatro, ideato da Lucia Mor.

«Francesco è stato sempre presente nella mia ricerca, prima nello spettacolo Il secondo figlio di Dio, in HappyNext, in quello dedicato a Battiato. Ora, non ci credo ancora, e sono molto emozionato di essere qui con lo spettacolo fatto e finito e con una risposta di pubblico così clamorosa. Gli spettacoli sono andati infatti sold out già nella prima settimana. Forse perchè, come disse una suora carmelitana, San Francesco siamo noi. Non volevo fare la cartolina del Santo ma renderlo attuale e lasciare che ogni spettatore a fine serata si portasse a casa qualcosa di lui» ha raccontato Cristicchi nel corso dell'incontro.

Tra pensieri, testimonianze personali e canzoni inedite, il contautore ha raccontato «il labile confine tra follia e santità, tema cardine della vita personale e spirituale di Francesco».

«È quello che ho trovato nello studio di chi ha scritto su di lui. Più leggevo e più mi sorgevano dubbi che mi mettevano a confronto con la mia spiritualità».

Perplessità che sul palco vengono espresse da Cencio, un personaggio pittoresco che va in giro a raccogliere stracci per trasformarli in fogli di carta e si interroga sulle trasformazioni del ricco Francesco.

Ma come ha vissuto Cristicchi, autore dei testi con Simona Orlando e delle canzoni con la compagna Amara, questa capacità di Francesco di farsi ultimo per andare a guardare il mondo «un po’ come sta facendo Papa Francesco con il Sinodo» precisa don Raffaele?

«Una ricerca che ti porti dentro nel labile confine tra follia e santità, tema cardine della vita personale e spirituale di Francesco. Ma anche la povertà, la ricerca della perfetta letizia, la spiritualità universale, l’utopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato. I miei occhi non si accontentano di una narrazione unica, voglio cercare altre prospettive; ad esempio Francesco si avvicina al lebbroso, al diverso, con tutta la forza il diverso. Scavalca quella grata che aveva dentro per andare incontro all’altro. La prima rivoluzione avviene dentro, bisogna lavorare su di noi. Mi piace la storia raccontata dagli ultimi: Cencio che vede la bellezza negli scarti che attraverso la cartiere diventano fogli bianchi per la ripartenza, per scrivere una nuova storia».

Come quella del narratore Cristicchi.

Francesco si lega infatti al tema della povertà che non è miseria, ma significa abbandonare la ricchezza perché la vera povertà è uno svuotamento di sé stessi e degli oggetti che accumuliamo (300mila oggetti che spesso non usiamo)

Un concetto espresso anche con la canzone "L’allodola", l’uccello preferito dal Santo che ha i colori della terra, che non ama il buio.

Uno spettacolo ad alta intensità, che fa risuonare potenti in noi le domande più profonde e spinge a ricercarne una possibile risposta.

Un articolo di

Antonella Olivari

Antonella Olivari

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