Per testimoniare questa storia Silvia Orlandini, vicepresidente per il settore giovani dell’Azione Cattolica di La Spezia, ha letto un brano della biografia di Armida Barelli composta da Maria Sticco. I primi due testimoni intervenuti sul palco sono stati Ernesto Preziosi, vice postulatore della causa di canonizzazione della beata, e Martina Sardo, vicepresidente di AC per il settore giovani della diocesi di Agrigento. «Il messaggio che Armida ci lascia è quello di una giovane donna alla ricerca della sua vocazione - ha detto Preziosi -, ricerca che comincia in Svizzera e che continua i primi anni del Novecento fino a quando nel 1919 nasce il sodalizio con padre Gemelli che la avvicina al francescanesimo. Gemelli la conforta nella sua ricerca della vocazione laicale».
Con il suo esempio Armida è una delle donne apripista che ha dato al Paese frutti copiosi e ancora oggi aiuta le giovani donne a trovare il proprio modo di testimoniare. Martina Sardo ha messo in evidenza la forza di questa donna che ha avuto «il coraggio di sognare e progettare cose belle per la vita della Chiesa e dell’Azione Cattolica, e farsi sorprendere dall’inaspettato che Dio ci dona». Per lei non esistevano barriere sociali e demografiche invalicabili, le donne dovevano e devono essere in grado di cogliere opportunità e sfide nuove. Il suo monito, inoltre, è quello di alimentare il confronto reciproco e il dialogo come luogo per coltivare le relazioni all’interno della Chiesa e nella società. «Stare nel mondo come protagonisti propositivi e mettere mano alla nostra vita» - ha concluso la Sardo.