Seguirà un momento di preghiera con la riflessione di monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che introdurrà l’arrivo di Papa Francesco atteso per le 11.30. A salutare il pontefice, a nome delle tre realtà che hanno promosso l’evento, sarà Emanuela Gitto, vicepresidente per il Settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana, che per questa speciale occasione indosserà i gioielli lasciati da Armida Barelli in eredità alla Gioventù femminile e alle responsabili di AC che ne raccolgono il testimone nel tempo: una croce e una spilla d’oro con l’immagine dell’Immacolata.
Al termine dell’incontro con il Pontefice, sempre in piazza San Pietro, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori, presiederà la celebrazione eucaristica.
Vatican Media trasmetterà gli eventi della mattinata in diretta e in streaming su www.vaticannews.va; dalle ore 11.15, diretta su TV2000.
BEATA ARMIDA BARELLI
L’Azione Cattolica, l’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di N.S.G.C. e l’Università Cattolica del Sacro Cuore devono la loro fondazione all’intuito e all’instancabile attività apostolica di Armida Barelli. Nel 1918 la beata fonda, dapprima a Milano, su invito del cardinale Andrea Carlo Ferrari, e poi in tutt’Italia per incarico di Benedetto XV, la Gioventù femminile di Azione Cattolica che arrivò a contare oltre 1 milione di aderenti. Nel 1919, insieme a padre Agostino Gemelli, fonda l’Istituto delle Missionarie della Regalità, una nuova forma di consacrazione femminile sul modello “nel mondo, ma non del mondo”. Nel 1921 viene inaugurata l’Università Cattolica del Sacro Cuore grazie alla formidabile attività di collaborazione della Barelli con il fondatore, padre Agostino Gemelli, e al suo ruolo non solo di “cassiera” in grado di raccogliere le ingenti risorse necessarie all’Ateneo dei cattolici sognato dal beato Giuseppe Toniolo.
Come ha affermato il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin nell’omelia della Santa Messa per la prima memoria liturgica della beata, lo scorso 19 novembre, nella Domus Mariae a Roma: «Se ci chiediamo che cosa vuol dire farsi servitori operosi dell’amore di Cristo nel mondo e missionari della Sua regalità, se - di fronte a tanti, immensi ed urgenti problemi - ci chiediamo “che cosa possiamo fare?”, ci verrà opportunamente in soccorso la testimonianza della Beata Armida Barelli. Lei ha ricoperto molteplici ruoli ed ha fatto molte cose nella sua vita: educatrice, fondatrice, amministratrice, dirigente, anche una sorta di influencer - diremmo oggi - in molte battaglie sociali e politiche, come quella per l’affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di migliori politiche per il lavoro e la formazione. (…) È stata una donna cattolica che ha anticipato i tempi, in un tempo in cui ai laici era riconosciuto ben poco spazio anche nell’azione liturgica della Chiesa; ha dato vita a iniziative che hanno anticipato il clima del Concilio Vaticano II».