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In Università Cattolica gli “stati generali” dell’adozione

01 luglio 2021

In Università Cattolica gli “stati generali” dell’adozione

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I contributi più innovativi della ricerca e dell’intervento nel campo delle adozioni secondo una prospettiva interdisciplinare e con la finalità di contribuire al benessere dei bambini adottati e delle loro famiglie saranno presentati durante la 7ª edizione dell’International Conference on Adoption Research (ICAR) da martedì 6 a venerdì 9 luglio, quest’anno ospitata via web dal Centro di Ateneo di Studi e ricerche sulla famiglia dell’Università Cattolica.

Se negli anni 2010-2012 si è registrato il picco delle adozioni internazionali con più di 4.000 ingressi in Italia ogni anno, negli ultimi anni si è arrivati a una drastica riduzione sia del numero di adozioni sia del numero di coppie che si rendono disponibili all’accoglienza, fino all’anno 2020 dove il numero di adozioni internazionali è stato 526 (il fenomeno ha interessato tutti i paesi di accoglienza, aggravato dalle restrizioni legate alla diffusione della pandemia di Covid-19).

Ad aprire i lavori martedì 6 luglio, alle ore 10, saranno il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli, la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, la presidente del Tribunale per i minorenni di Milano Maria Carla Gatto, il direttore del Centro Studi e ricerche sulla famiglia Camillo Regalia, la docente di Psicologia dell’adozione dell’Ateneo Rosa Rosnati e Roberta Osculati del Consiglio comunale di Milano.

Un articolo di

Emanuela Gazzotti

Emanuela Gazzotti

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Un evento che può a giusto titolo definirsi come gli stati generali dell’adozione. Dalla psicologia clinica e sociale alla sociologia, dall’ambito giuridico e pedagogico e al social work, includendo anche altre discipline, tra cui la pediatria e la neuropsicologia, keynote speaker provenienti da 27 Paesi nel mondo esporranno in lingua inglese i contributi più innovativi di studi e ricerche e di intervento sul campo.

Dal pomeriggio del 6 a venerdì 9 luglio si susseguiranno sessioni parallele per gli oltre 200 partecipanti iscritti al convegno che affronteranno temi quali  i correlati neuropsicologici, gli eventi traumatici nei bambini adottati, le “seconde generazioni”, ovvero i figli adottati che diventano genitori e i genitori adottivi che diventano nonni; l’impatto della discriminazione sul benessere degli adottati; lo sviluppo delle abilità sociali nei bambini adottati; le difficoltà nello sviluppo del linguaggio;  l’adozione in quanto transizione familiare; la tutela dell’identità dei bambini.

Venerdì 9 luglio la Plenary session finale di mezza giornata, alle ore 13.30, per la quale è prevista la traduzione in italiano, si rivolgerà a un pubblico più ampio di professionisti sia a livello internazionale che nazionale (quali psicologi e psicoterapeuti, psichiatri, pediatri, assistenti sociali, policy makers, avvocati e giudici). I temi trattati riguarderanno gli effetti a breve e lungo termine dell’istituzionalizzazione, dell’abuso di alcol e di sostanze in gravidanza, i problemi di salute che riguardano i minori adottati e gli interventi per il recupero dalle esperienze traumatiche vissute dai bambini adottati. L’obiettivo della presente sessione è quindi quello di fare incontrare il mondo della ricerca e quello dell'intervento, spesso troppo distanti tra loro, diffondere tra gli “addetti ai lavori” una cultura sulle adozioni scientificamente fondata e creare una rete di scambi e un confronto che possa arricchire il lavoro di ciascuno.

Il 5 luglio che precede l’inizio del convegno internazionale sarà dedicato a una Summer school, alla sua prima edizione, una giornata di formazione dedicata a dottorandi e giovani ricercatori, al fine di acquisire ulteriori competenze nell’ambito dello studio e della metodologia di ricerca riguardante i temi dell’adozione. Inoltre, la Summer School intende stimolare la creazione di una rete internazionale di scambio e di confronto tra le nuove generazioni per lo sviluppo di future ricerche e collaborazioni.

Saranno presenti alla Conferenza keynote speakers di fama internazionale tra i quali: Megan Gunnar, dell’Università del Minnesota (U.S.), che si occuperà dei correlati neuropsicologici nei bambini adottati; Elsbeth Neil, dell’Università dell’East Anglia (Gran Bretagna), che presenterà uno studio riguardante le seconde generazioni; Rich Lee, dell’Università del Minnesota che tratterà dell’impatto della discriminazione sul benessere degli adottati; Maria Barbosa Ducharne, dell’Università di Porto (Portogallo), che affronterà il tema dello sviluppo delle abilità sociali nei bambini adottati; Eugenia Scabini, dell’Università Cattolica che parlerà del tema dell’adozione in quanto transizione familiare, evidenziando sfide e risorse; Mia Danbach e Cécile Jeanin, della ong Child Identity Protection, si focalizzeranno sul tema della tutela dell’identità dei bambini e Amy Conley Wright, dell’Università di Sidney dell’open adoption, e Elena Grigorenko, dell’Università di Houston e di Yale, che tratterà dello sviluppo del linguaggio nei bambini adottati che perdono in modo repentino la lingua madre per acquisire l’italiano che da L2 diventa L1.

L’International Conference on Adoption Research (ICAR) è stata organizzata per la prima volta nel 1999 con l’obiettivo di creare un’occasione di incontro e di scambio tra i ricercatori, gli operatori e i professionisti di tutto il mondo impegnati nel campo delle adozioni. Ne sono seguite altre cinque in Gran Bretagna 2006, nei Paesi Bassi nel 2010, in Spagna nel 2013, in Nuova Zelanda nel 2016 e in Canada nel 2018. L’ICAR è diventato così un evento ricorrente e rappresenta un’opportunità unica per la comunità internazionale di ricercatori, accademici e professionisti per condividere e diffondere le più recenti conoscenze nell’ambito delle adozioni.

 

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