Quello che abbiamo davanti è un contesto caratterizzato da una grande accelerazione su alcune questioni cruciali: l’emergenza climatica, l’innovazione digitale, il machine learning, il ridisegno della globalizzazione. Ecco perché serve una risposta dell’Unione europea che, da questo punto di vista, ha già dimostrato di aver compiuto «grandi salti in avanti». L’esempio più evidente si è visto durante la pandemia. In quell’occasione, ha detto il Commissario Gentiloni, «la Ue ha risposto con unità e solidarietà». Lo stesso è avvenuto sul fronte economico «con una risposta che ha infranto un tabù: quello della possibilità per la Commissione europea di emettere un debito comune». Fondamentale, poi, la modalità con cui è stata affrontata la crisi climatica. «Non c’è dubbio che la Commissione si è mostrata all’avanguardia pensando che la transizione ecologica è anche un buon affare, che però va gestito perché porta più vantaggi in termini di economia e di lavoro». Ma non va dimenticata, infine, la sfida maggiore, e cioè la risposta all’invasione russa dell’Ucraina: una prova di «unità, ma forse ancora più importante, della capacità straordinaria di reagire a un’emergenza». Ad accomunare questi passi in avanti un orizzonte comune, cioè «l’assunzione di una grande responsabilità». A Bruxelles, ha precisato il Commissario Gentiloni, «la chiamiamo autonomia strategica, che non fa rima con derive protezioniste e neppure vuole fare concorrenza alla Nato. Piuttosto è la consapevolezza che l’Europa non può essere l’unico erbivoro in un mondo di carnivori».
In questa grande accelerazione, l’Europa è riuscita a «preservare» quel «ruolo di difesa e promozione» dei suoi «valori». «Dentro questo modello abbondano disuguaglianze e difficoltà, ma deve essere chiaro che condividiamo una grande cultura e gran parte del mondo ci riconosce che l’essere nati europei è un privilegio».
E le sfide per l’oggi quali sono? «Nei prossimi mesi, dobbiamo fare i conti con un contesto economico non di recessione ma di rallentamento e per questo è importante utilizzare le risorse comuni, a partire da Italia e Spagna, che hanno avuto il valore maggiore di questi contributi. Dobbiamo trovare un accordo sulle regole fiscali del patto di stabilità. Sul Green Deal non dobbiamo abbandonare il ruolo di leadership che va gestito con pragmatismo e consenso. E infine dobbiamo essere chiari nel sostegno all’Ucraina, facendolo adesso prima della polarizzazione che potrebbe derivare dalla campagna elettorale degli Stati Uniti». Molti passi avanti, dunque, e tante ulteriori sfide, ancora più impegnative che «non vanno prese alla leggera per un’Europa che vuole essere più protagonista», ha chiosato il Commissario Gentiloni.